Dalle fibrillazioni del Pdl «Berlusconi è e resta il numero uno, ora si tratta di discutere di tutto ciò che viene dopo il numero uno», al governo «il sostegno del Pdl all'esecutivo non verrà meno», dalla politica agricola italiana «è un'eccellenza da difendere e valorizzare», fino all'Expo all'interno del quale «l'agroalimentare dovrà essere protagonista». Il ministro delle politiche agricole e forestali Nunzia De Girolamo è arrivata alla Fiera Internazionale del Bovino da Latte in tarda mattinata, poco dopo il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro. Per entrambi un bagno di folla fra gli stand di un salone più affollato che mai – autentico segno di incoraggiamento da parte di un settore, quello primario, che continua a voler recitare un ruolo di primo piano nell'economia nazionale - prima di partecipare agli Stati Generali del Latte che hanno visto gli interventi di Arturo Semerari, Presidente Ismea, Gianni Fava, Assessore Agricoltura Regione Lombardia, Flavio Fornari, Coordinatore settore Freschi Coop Italia, Mario Guidi, Presidente Confagricoltura, Giorgio Mercuri, Presidente Fedagri Confcooperative e Mario Lanzi, Presidente CIA Lombardia.
L'atteso appuntamento con i massimi rappresentanti del settore ha messo in luce le istanze degli imprenditori agricoli e le preoccupazioni legate alla fine del regime delle quote latte, ben evidenziata dall'indagine commissionata da CremonaFiere all'Ismea. Non è mancata la polemica a distanza fra il ministro De Girolamo, che ha lasciato gli Stati Generali in anticipo per impegni istituzionali e l'assessore all'agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, particolarmente critico verso l'atteggiamento temporeggiatore del governo rispetto ad alcune tematiche di primaria importanza per il settore agricolo.
Numeri da record - Dodici Paesi rappresentati e più di venti delegazioni estere dal Brasile, dal Kazakistan dall’Ucraina; 856 marchi, 194 relatori e oltre 70 incontri programmati. Senza trascurare i 400 campioni di razza in mostra e l’aumento della superficie espositiva, lievitata quest’anno del 7,5%, a dimostrazione del ruolo guida assunto dalla manifestazione a livello internazionale (per la prima volta presente in fiera un’importante collettiva di produttori cinesi) che fa di Cremona l’indiscussa capitale della zootecnia da latte. Moltissimi gli stranieri e notevole la soddisfazione degli organizzatori che vedono anche quest'anno, e a dispetto della grave crisi economica ancora in atto, premiato il lavoro svolto sul fronte della qualità e dell'internazionalizzazione.
Gli Stati Generali del Latte
Nunzia De Girolamo:
La Politica - «Le istituzioni devono essere rispettate. L'esperienza del Pdl al governo continua.
Siamo tutti di Forza Italia: quella del '94 fatta di entusiasmi e non certo di estremismi.
Berlusconi è e resta in numero uno del partito. Ora si tratta di capire chi gli vuole bene e chi lo tira per la giacca.
Questa è una fase delicata del partito nella quale bisogna essere uniti per il bene comune del partito e del Paese».
La Fiera - «Questa è una terra fantastica dove le eccellenze sono di casa. Io sono nata in una famiglia di agricoltori.
Sono una persona che non ha paura delle sfide e dei problemi che abbiamo davanti. I nostri agricoltori non hanno paura.
Stiamo lavorando su alcuni temi: l'agricoltura italiana è fatta di straordinari imprenditori».
Gli errori del passato - «E' un mondo che ha avuto tante ombre. Alcune follie del passato le abbiamo pagare sulla nostra pelle: ad esempio le multe per le quote latte».
L'azione del governo - «Abbiamo istituito un tavolo interprofessionale nel quale non possiamo entrare nel merito del prezzo del latte.
Dobbiamo scrivere una politica agricola nazionale che tenga conto di tutta l'agricoltura e non delle singole realtà.
Mi impegno per garantire il reddito degli allevatori. Non farò prevalere gli interri di alcuni».
Uniti si vince - «Dobbiamo fare squadra.
Abbiamo davanti una grande sfida: che l'agricoltura sia al centro e che l'agricoltura possa rilanciare l'Italia.
Dobbiamo fare in modo e mi impegno perchè l'agricoltura diventi centrale per l'Expo».
Il credito - «Le banche devono tornare a fare le banche e sostenere l'economia reale del Paese e quindi anche l'agricoltura».
Competere all'estero - «Che gli ambasciatori invece di andare alle cene si preoccupino di difendere e tutelare le nostre imprese all'estero.
Ho fatto un accordo con google mondo per aiutare le nostre imprese all'estero».
Il futuro dell'Italia - «Facciamo sistema Italia in modo da restituire ai nostri figli i loro sogni.
Sono testarda e convinta che il mondo agricolo sia pieno di qualità in grado di farci ripartire. Non voglio speculazioni».
Antonio Piva:
«Abbiamo passato il periodo più critico della crisi. Dobbiamo approfittarne per ripartire di slancio».
Il nostro mondo ha bisogno di credito. Agroalimentare primo asset dell'economia italiana.
Il mondo della cooperazione sta dando soddisfazione all'agricoltura. L'industria ascolti le nostre istanze.
Chiedo alla grande distribuzione di non schiacciare la dignità dell'impresa agricola».
Mario Guidi:
Dobbiamo fare un grande lavoro sul tema del latte. Ma se nel 2014 ci rimettono l'Imu i nostri sforzi vanificati. la fine del regime delle quote latte non ci spaventa ma dobbiamo essere preoccupati. Dobbiamo aggregarci: l'obiettivo che ci dobbiamo dare è che il 90% del latte sia aggregato entro il 2015».
Il dopo quote - «I rischi del dopo quote latte sono legati al fatto di essere spazzati via dai Paesi del nord Europa.
Il rischio è che la flessibilità ci espone alla competizione internazionale soprattutto di Francia e Germania».
Come ripartire le risorse - «I fondi dei Psr devono essere destinati esclusivamente alle aziende agricole. Non alle sovrastrutture. Se dobbiamo dimagrire noi, deve dimagrire anche lo Stato e la Pubblica Amministrazione».
Riforma della Pac - «Con questa riforma della Pac c'è l'elevata possibilità di fare danni. Ragioniamo bene sulle conseguenze».
Gianni Fava:
La Polemica - «Sconveniente il fatto che il Ministro De Girolamo non si sia fermata per ascoltarci oggi.
Il tema latte è il più significativo ma non è l'unico tema di cui discutere. Ho preparato una lettera indirizzata al Ministro dalla quale pretendo delle risposte. Applicazione Imu in agricoltura. C'è, o non c'è? Sta diventando una barzelletta. Serve chiarezza».
Il settore è ancora primario? - «Si continua a parlare del ruolo strategico del settore agricolo. Ma per che cosa?
Noi abbiamo avuto un taglio di 350 milioni di euro sul bilancio regionale in questi due giorni. Perchè non si può escludere dal patto di stabilità la compartecipazione per l'agricoltura. Ci vogliono fare spendere i soldi?
La legge di Stabilità ingessa la nostra capacità di azione. E rischia di ridurre i soldi a disposizione».
Il latte - «Noi abbiamo chiesto di discutere del prezzo del latte del 2014 ma a Roma si è parlato di tutto tranne che del latte.
Dobbiamo iniziare adesso a discutere del prezzo del prossimo anno. Se non ci troveremo esattamente come questa estate. In emergenza».
Tavoli operativi - «Le parti vanno convocate quando le criticità ci sono e ci sono nella filiera suinicola. Vanno convocate subito!».
Direttiva nitrati - «C'è un'altra questione aperta che è quella relativa alla direttiva nitrati. Lo dico al ministro De Girolamo che non c'è».
Piano irriguo nazionale - «Folle togliere risorse ai Psr per finanziare il Piano Irriguo Nazionale. Stiamo attenti!. Se lo Stato c'è ancora, ho qualche dubbio, che faccia lo Stato.
Se c'è un fondo di solidarietà nazionale per le calamità ed è vuoto mi chiedo a che cosa serva?
Il sistema non regge più se continuo a subire dei tagli delle risorse. Altro che rilancio e sviluppo!».
Domande e risposte - «Al ministro De Girolamo che non c'è ho scritto che spero che la lettera che le ho inviato non resti lettera morta. Chiedo di darci finalmente delle risposte. Non sarò simpatico ma con la simpatia non si mangia!».
Paolo De Castro
La polemica - «Il Presidente Roberto Maroni dovrebbe leggere bene il testo della riforma della Pac prima di criticarla. E' un testo corposo e richiede tempo».
I tempi della Pac - «Abbiamo raggiunto un accordo sulla Pac. Finita la parte relativa all'accordo politico. Votato in Commissione agricoltura.
Il voto in aula sarà il 20 novembre a Strasburgo».
I contenuti della Pac - «La nuova Pac garantisce che al 2020 nessun agricoltore possa percepire meno del 60% della media nazionale.
Dobbiamo vedere come gli altri Paesi applicano la nuova Pac. Perchè sono Paesi nostri concorrenti.
Al 2020 nessuno può perdere più del 30% di ciò che percepisce oggi».
Noi e gli altri - «In Francia, ad esempio, gran parte degli aiuti diretti sono destinati alla zootecnia. Dobbiamo tenerne conto.
Un risposta ai problemi della zootecnia sta negli aiuti accoppiati. La Spagna ha ripartito il suo territorio in 42 aree omogenee al cui interno spalmare gli aiuti. Dobbiamo scegliere subito».
Ripartizione delle risorse - «Gli aiuti diretti devono andare all'agricoltore vero sulla base di criteri semplici. Dobbiamo decidere!
In Italia abbiamo attualmente 1,3 milioni di soggetti che beneficiano dei premi Pac. Dobbiamo fare delle scelte e tradurlo in decreti applicativi entro l'estate 2014. Se cade il governo siamo già spacciati!».
Legge di stabilità e Psr - «Bisogna aggiustare la legge di stabilità se impedisce alle regioni di cofinanziare l'agricoltura. Sarebbe inapplicabile!».
La miglior riforma possibile - «Noi siamo riusciti a cambiare la Pac originaria. Se fosse stata applicata sarebbe stata devastante per le nostre imprese.
Quello che questa nuova Pac non fa è rendere più forti e competitive le nostre imprese. E qui c'è tutto il tema del latte».
Scelte strategiche da compiere in fretta - «Dobbiamo dare all'impresa e al mercato gli strumenti per organizzarsi al meglio. La Germania si sta già organizzando.
Se c'è un nodo che ci rende più deboli è proprio quello organizzativo e commerciale. Non si vince se non si è aggregati».
Competizione internazionale -
«L'accordo con Canada si è concluso con un successo straordinario per il sud Europa per l'export di formaggi: 150 marchi dop e igp saranno tutelati in quel mercato. Inutile denunciare l'Italian Sounding perchè è un'accusa alla nostra incapacità di farci rispettare.
Abbiamo grandi opportunità in quel mercato. Dobbiamo cogliere queste opportunità e lavorare perchè le nostre scelte siano in sintonia con il mondo imprenditoriale».
Il dopo quote - «Il 2015 non avrà effetti dirompenti. Ma dobbiamo arrivarci con una struttura organizzata forte.
Non possiamo non tener conto di quello che faranno la Francia, la Germania e la Spagna».
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