L'intervista

«Ok la manovra: tiene i conti pubblici in ordine. Italia meglio della Francia»

Carlo Cottarelli a tutto campo sulla legge di Bilancio, sulla riforma della giustizia, sul ponte di Messina e sull'Europa
«La promozione di Moody’s  arriva con estremo ritardo. I mercati avevano già dato il loro giudizio, promuovendo l’Italia – basterebbe guardare all’andamento dello spread che ormai si attesta attorno ai 70 punti base ed è migliore di quello della Francia». Così Carlo Cottarelli commenta l’ultimo giudizio, positivo, di un’agenzia di rating nei confronti del nostro Paese, figlio di una gestione prudente dei conti pubblici che l’economista cremonese riconosce al Governo: la manovra rispetta le regole sui conti pubblici europei, questo tracciato di deficit di spesa netta e quindi, da questo punto di vista, va bene perché mantiene la stabilità», come dimostra anche l’uscita dalla procedura di infrazione per deficit eccessivo: «Un’altra buona notizia che potrebbe tradursi in un’ulteriore riduzione dei tassi di interesse». Professor Cottarelli, Moody’s promuove l’Italia dopo 23 anni, alzando il rating a Baa2. Un giudizio positivo che segue quello di tutte le altre agenzie di rating. Qual è la sua valutazione in proposito? «Moody’s era rimasta molto indietro. Il fatto che non abbia fatto un upgrade dal 2002 significa che ha continuato a rivedere al ribasso il rating dell’italia, per poi stabilizzarsi. Ed è qualcosa che non ha senso, perché è ovvio che rispetto al 2011 e al 2012 noi stavamo meglio, in termini di rischio, sui titoli di stato. Quindi, questo avanzamento avviene in grande ritardo rispetto alla situazione reale, e quindi credo che arriveranno altre promozioni per il nostro Paese se continuerà a seguire il percorso portato avanti in questi anni. Il punto fondamentale è che i mercati avevano già dato il loro giudizio, promuovendo l’Italia – basterebbe guardare all’andamento dello spread che ormai si attesta attorno ai 70 punti base ed è ormai migliore di quello della Francia -... LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO AL 4 DICEMBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT

Lettere

Sogin: «Per un ritorno al nucleare a disposizione i siti delle nostre centrali»

"Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!”
«Smantellare una centrale nucleare significa prima di tutto confinare ciò che è radioattivo rispetto alla biosfera e rispetto alle attività umane. Confinare significa rendere ciò che è pericoloso, le radiazioni, innocuo nel senso che si riduce via via, con una serie di attività, la pericolosità per l‘ambiente’». Lo ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Sogin, Gian Luca Artizzu, nel corso dell’evento organizzato dalla Lega: “Il nucleare sostenibile: l’Italia riparte!”, in cui ha illustrato le attività che Sogin svolge. «Per un ritorno al nucleare, oltre alle sue competenze, Sogin mette a disposizione i siti delle vecchie centrali che stiamo smantellando. Noi smantelliamo gli impianti – ha proseguito Artizzu - non smantelliamo i siti. Questi sono stati progettati e manutenuti come siti per ospitare una centrale nucleare e sono la naturale destinazione per un futuro nuovo impianto». «Il primo peccato del nucleare è non farlo lavorare» – ha continuato Gian Luca Artizzu, riprendendo il concetto espresso in apertura dei lavori da Edoardo Ventafridda, Fondatore di Giovani Blu. «Pensiamo alla centrale di Caorso: ha lavorato meno di cinque anni e ha prodotto 30 miliardi di kilowattora. Oggi, se non l’avessimo fermata con il referendum di allora, staremmo discutendo dell’allungamento dell’esercizio di questa centrale, come sta avvenendo nel mondo per impianti simili». Al panel di confronto, moderato da Fabio Tamburini, Direttore del Sole 24 Ore, sono intervenuti Flavio Cattaneo, Amministratore Delegato di Enel Group, Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni, e Fabrizio Fabbri, Amministratore Delegato di Ansaldo Energia. Diversi i rappresentanti istituzionali, politici ed esperti che hanno partecipato all’evento aperto da Vincenzo Pepe, Responsabile Nazionale Dipartimento Ambiente della Lega assieme ad Armando Siri, Coordinatore Nazionale Dipartimento Lega e al Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava. I lavori sono stati chiusi dal Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini.

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