La galleria Triangolo di Cremona, in via Stella 14, presenta una mostra che riunisce per la prima volta i lavori di tre giovani artisti emergenti, Tom Hardwick-Allan, Alessandro Polo e Mario Uliassi – in un confronto serrato e generativo con un’opera iconica di Birgit Jürgenssen, figura di riferimento dell’arte femminista del Novecento. La mostra è visitabile fino al prossimo 20 dicembre (dal giovedì al sabato dalle ore 12 alle 19).

La mostra si articola come un campo di tensioni e risonanze, tra pratiche artistiche differenti ma accomunate da una sensibilità condivisa verso il corpo come soglia, la materia come veicolo e la metamorfosi come processo. A tenere insieme queste traiettorie è la presenza incisiva di un’opera di Birgit Jürgenssen, artista austriaca nota per il suo lavoro radicale sul corpo femminile, l’identità e il desiderio. Il pezzo scelto (Greenhouse to Nurture Interpersonal Relationships) - un disegno appartenente al ciclo delle trasformazioni del sé – funge da catalizzatore per il dialogo tra le pratiche contemporanee, suggerendo una linea di continuità e al contempo una frattura.

La mostra si sviluppa come un racconto aperto, in cui i confini tra artisti, epoche e linguaggi si dissolvono a favore di una narrazione corale e stratificata. Ogni opera dialoga con le altre senza gerarchie, in un intreccio di riferimenti, contrasti e consonanze.

L’esposizione invita alla relazione: tra artisti, opere e spettatori. In un tempo in cui l’ascolto reciproco è sempre più raro, questa mostra propone l’arte come spazio possibile di confronto, intimità e trasformazione. 

Abbiamo sentito Leonardo Caldonazzo Arvedi, proprietario della Galleria Triangolo.

«La mostra nasce dalla volontà di unire quattro pratiche che hanno uno stesso approccio alla produzione d’arte...

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