

Attualità
Intervista al professor Matteo Bonetti, cremonese doc, tra i massimi esperti di ossigeno-ozono terapia
«Primo, alleviare la sofferenza»
Il dottor Matteo Bonetti
«Con la ricerca sono stati fatti passi da gigante. Sul territorio il maggior punto di forza è l'ospedale maggiore, con reparti di ottimo livello»
Medico cremonese di straordinaria competenza, il dottor Matteo Bonetti è oggi Direttore del Servizio di Neuroradiologia dell’Istituto Clinico Città di Brescia e Presidente della Federazione Italiana di Ossigeno-Ozonoterapia.
La sua carriera, costellata di riconoscimenti internazionali, racconta una vita interamente dedicata alla medicina, all’innovazione terapeutica e al miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
In un momento in cui la sanità si trova a dover affrontare sfide complesse, figure come la sua ricordano che il progresso scientifico ha senso solo se rimane al servizio della vita e che la tecnologia, anche la più avanzata, è nulla senza l’etica della medicina.
Professor Bonetti, la sua carriera testimonia una dedizione assoluta alla medicina e alla ricerca scientifica: premi internazionali, come il “Gold Coin Award for the Research” di Mumbai e il Premio ISICO, le riconoscono il valore di un impegno che dura da decenni. Cosa rappresentano per lei questi traguardi e quanto contano, nel suo percorso umano e professionale, la passione e la capacità di mantenere viva la curiosità scientifica?
«Ricevere riconoscimenti a livello nazionale e internazionale ti riempie d’orgoglio. Per ogni medico è un riconoscimento del proprio impegno scientifico, ma rappresenta anche una nuova responsabilità verso i pazienti. Sul piano professionale ogni traguardo è una conferma che l’impegno profuso ha avuto un senso; significa dare un contributo reale, avanzare nella conoscenza e costruire competenza. Per me questi traguardi importanti non sono mai stati solo una meta, ma li ho sempre considerati l’inizio di un nuovo orizzonte in cui crescere non solo come professionista, ma anche e soprattutto come persona, per il bene dei pazienti. Ho scelto questa strada nella mia vita: aiutare le persone e alleviare la sofferenza. Amo fare ricerca e scoprire come aiutare concretamente i pazienti. Per questo considero fondamentale scrivere e pubblicare lavori scientifici: ogni studio, ogni caso complesso affrontato e condiviso, rappresenta un modo per mettere a disposizione della comunità clinica ciò che ho imparato e, allo stesso tempo, per continuare a migliorare le mie competenze al servizio delle persone che si affidano a me»...
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Beatrice Silenzi
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