A Cremona, in via Marmolada 10, c’è un posto che non ti aspetti. In una strada che, prima degli anni Trenta del Novecento, era sita fuori dalla cinta muraria, a ridosso di quello che un tempo era il forte di San Michele e  un distretto caratterizzato da fabbriche di torrone, lì, in un palazzetto quasi anonimo viene custodito, e ora aperto al pubblico, il Centro Studi Arte del Novecento. Nato nel 2023, il centro si pone come obiettivo quello di conservare e rendere fruibili le collezioni di Mons. Pietro Bonometti, frutto del decennale lavoro di ricerca che lo storico ha ereditato, e ampliato, dai suoi genitori (Gianluigi Bonometti e Mariangela Carminati) e dallo zio don Dante Bonometti. Un’impresa, quella del Centro, guidata dalla passione e dalla dedizione non solo per la conoscenza e l’arte, ma anche un atto di rispetto verso le proprie origini e l’esempio ricevuto. 

Il Centro Studi Arte del Novecento è uno scrigno prezioso e ben celato, tanto che, dalla strada, quasi scompare tra i palazzetti con le finestre alte e i balconcini al piano nobile. Al suo interno, però, si apre l’inaspettato: una Biblioteca, un Archivio, un Museo finemente conservati e ora consegnati alla cittadinanza con l’idea di diventare un punto di riferimento per studiosi, ricercatori e appassionati d’arte, luogo di costruzione di rapporti, di confronto, di ricerca e di studio.

Ad accogliere gli avventori è subito la Biblioteca, che conserva al suo interno un patrimonio di 9000 volumi. Un organismo in costante accrescimento, con catalogo digitalizzato, costituito da opere che trattano temi che spaziano dalla Storia della Chiesa alla Storia, passando per la Teologia, la Filosofia, la Letteratura, l’Agiografia, l’Architettura, l’Iconografia e l’Iconologia, l’Archeologia e l’Archivistica. Non mancano, inoltre, cataloghi originali dei Premi Cremona, Bergamo, Venezia e Milano, quelli delle prime Esposizioni Internazionali d’Arte e delle prime Biennali italiane e le collane complete di storia dell’arte di Argan-Calvesi e Roberto Longhi...

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