

Economia & Lavoro
Fisica Sanitaria Intervista a Secondo Magri, già direttore dell’Unità Operativa dell’Ospedale di Cremona
Nuova era, fatta di collaborazioni
«La modernizzazione tecnologica ha trasformato apparecchiature e approcci»
Secondo Magri, oggi in pensione dopo quarant’anni alla guida dell’Unità Operativa Complessa di Fisica Sanitaria dell’Ospedale di Cremona, ripercorre l’evoluzione del servizio, divenuto nel tempo sempre più specializzato per rispondere alle nuove esigenze sanitarie. Originario di Mantova, laureato a Ferrara nel 1971, arriva a Cremona nel 1974. Viene subito inviato alla Foundation Curie di Parigi per formarsi e, una volta rientrato, si dedica alle problematiche legate alle radiazioni ionizzanti. Partecipa alla stesura del Piano di Emergenza Esterna per la Centrale Elettronucleare di Caorso, insegna nelle scuole per infermieri e tecnici sanitari di radiologia medica, entra nel consiglio nazionale dell’Associazione Italiana di Fisica Medica e nel gruppo di studio dell’Istituto Superiore di Sanità sulla qualità in radioterapia.
Cosa ha caratterizzato l’evoluzione della Fisica Sanitaria?
«L’evoluzione è stata inevitabile perché dagli anni Ottanta è iniziata una modernizzazione tecnologica che ha trasformato in tempi brevi le apparecchiature di terapia e diagnostica. Questo cambiamento ha reso necessario un nuovo approccio, fondato su una collaborazione sempre più stretta tra fisici e medici»...
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Mauro Taino