IA e Manifattura. Intervista a Giuliano Noci, firmatario del Manifesto con Marco Bentivogli
Si può avere un atteggiamento diverso sull’Intelligenza artificiale, più ottimistico o più prudente. Ma di questo lei non se ne cura: arriva comunque. «È come l’aria» la tratteggia Giuliano Noci, da 14 anni prorettore del Politecnico di Milano che aggiunge “entrerà in ogni anfratto e dove non sarà presente determinerà asfissia. Giusto per capirci”.
A 3 giorni dalla forte sollecitazione di Mario Draghi (“se non investe sull’Intelligenza artificiale, l’Europa rischia la stagnazione”) il Sole 24 ore pubblica sul tema un articolo ancora più forte con una doppia firma: Giuliano Noci e Marco Bentivogli. Il primo è professore ordinario alla School of management del Politecnico di Milano, il secondo è un esperto di politiche innovative sul lavoro ed è stato responsabile sindacale della Cisl per i metalmeccanici.
«L’assunto di fondo da cui muove questo Manifesto – spiega Noci – è che il nostro Paese ha una forte tradizione manifatturiera, ma oggi non è più sufficiente. Nel senso che noi ci contraddistinguiamo per questa straordinaria capacità di realizzare materia, dunque prodotti fisici che sono l’essenza del Made in Italy e che per 100 anni hanno qualificato in modo plastico il successo dei nostri sistemi industriali. In realtà, oggi, la trasformazione digitale e l’Intelligenza artificiale cambiano completamente il modo di generare valore. Quindi spostano, rendono meno centrale la manifattura tradizionale e introducono una dimensione nuova di produzione che però è intangibile: il dato. Il ciclo di trasformazione del dato in azioni di robot, in analisi, in previsioni, rappresenta un nuovo ciclo produttivo altrettanto importante del ciclo produttivo legato alla materia che deve, molto rapidamente, connotare la nuova catena di valore della Manifattura italiana. Negli altri Paesi si sta andando molto velocemente, in Italia questo non sta avvenendo. Paradossalmente, non sta avvenendo perché noi ci sentiamo forti nella nostra dimensione di eccellenza produttiva tradizionale. Ma non è così...
LEGGI IL SERVIZIO COMPLETO SULL’EDIZIONE DI MONDO PADANO IN EDICOLA FINO ALL’11 DICEMBRE OPPURE ABBONANDOTI SU WWW.MONDOPADANO.IT

Paolo Carini

