Cesare Gualazzini, 72 anni, avvocato penalista cremonese e liutaio, racconta di come da una passione possa nascere il futuro di un individuo, lui che dopo gli studi d'avvocatura ha deciso di intraprendere la carriera di liutaio. Le sue “creature” – nessuna venduta, tutte prestate – sono state suonate da grandi musicisti e ricevendo riconoscimenti internazionali.
Coltivare una passione anche se si ha poco tempo.
«Bastano pochi minuti ma l'importante è conservare le proprie inclinazioni, perché rappresentano una grande fortuna. Specialmente per chi ha una professione stressante sono uno stimolo e uno sfogo insostituibile. Nel mio caso è stata una salvezza: dedicarmi alla liuteria mi ha premesso di non venire risucchiato dalla mia professione. E comunque, l'approccio mentale per costruire una chitarra e istruire un processo è identico».
Rafforzare il connubio tra attività mentale e quella manuale
«Testa e mani devono lavorare insieme. Devono integrarsi, perché il lato pratico è un'estensione indispensabile del pensiero».
Darsi degli obiettivi.
«Non importa il risultato finale, ma il percorso. Io per realizzare i miei strumenti ci impiego anni: fino ad ora ho realizzato 13 chitarre. Tra l'una e l'altra ho cambiato piccoli particolari. Il mio approccio è scientifico: prima dichiaro dove voglio arrivare poi verifico il risultato. In altre parole mi impegno per dimostrare nella pratica quello che ho elaborato in teoria. Fino ad ora mi è andata molto bene: ci ho sempre preso».
Seguire corsi o gli insegnamenti di un maestro.
«Io sono stato molto fortunato. Ho iniziato da adolescente e ho avuto i migliori insegnanti: da Giobatta Morassi e Francesco Bissolotti a Simone Ferdinando Sacconi, tutti amici di mio padre che frequentavano quasi quotidianamente la mia  casa quando ero bambino. Per chi è autodidatta puro consiglio di prendere comunque delle lezioni per consolidare le basi del proprio sapere. Questo è un punto di partenza importante per qualsiasi attività. Le occasioni non mancano».
Non rimpiangere di non avere seguito la propria passione.
«Mi chiedono spesso se mi sia pentito di non essere diventato liutaio anziché avvocato. Rispondo sempre che la differenza tra me e un professionista è solo quella di non avere bottega. Avrei potuto seguire il maestro Sacconi in America così come mi aveva proposto, ma ho preferito accontentare mio padre. Ma non mi sono mai pentito della scelta. Se si ama qualcosa è comunque destino seguirla. Io l'ho fatto e invito tutti a coltivare in qualsiasi modo le proprie vocazioni: sono una ricchezza».
(intervista di Bibiana Sudati)

I NOSTRI INTERVISTATI – Giusy Vignoli, Cremona, agente immobiliare-gioielliere: «Nella vita sono un agente immobiliare ma la vera passione, coltivata con mia figlia Alessia, è la creazione di gioielli con pietre e perline. Amo le pietre e mi piace dar vita a parure di collane, orecchini e bracciali seguendo l’ispirazione del momento».
Marcello Palmieri, Crema, avvocato-elicotterista: «L’elicottero è un mezzo stupendo, molto più versatile dell’aereo. Adesso poi che è stato soppresso il tribunale di Crema, un bell’elicottero per il quotidiano andirivieni da Cremona sarebbe un vero toccasana, con buona pace della statale Castelleonese!».
Mary Cilloni, Cremona, orefice-ballerina sportiva: «Lavoro alla Gioielleria Riga, l’attività che la mia famiglia porta avanti dal 1923. Ma ho anche un hobby speciale, che mi ha portato a vincere tante gare in Italia e all’estero: le danze standard, ossia tango, valzer lento, valzer viennese, slow fox, quick step».
Sergio Dell’Aglio, Casalmaggiore, ingegnere-calzolaio: Sergio che da piccolo faceva i compiti in negozio da suo nonno credeva che da grande avrebbe fatto l’ingegnere ambientale. A un passo dalla laurea ha capito che i sogni non possono essere chiusi in un cassetto. A febbraio è diventato un calzolaio.
Daniela Fioni, Cremona, staff Cremonese-arbitro: «Non è facile gestire il lavoro all’ufficio marketing della Cremonese e quello di arbitro contemporaneamente, perché per entrambi il sabato e la domenica sono giorni caldi, ma quello grigiorosso e l’Aia sono due ottimi ambienti, nei quali imparo e cresco».
Mauro Acquaroni, Casalmaggiore, notaio-scrittore-boxeur: «Sono un notaio decisamente sui generis. La mia passione per la lettura mi ha portato a scrivere romanzi. Al momento ne ho pubblicati cinque. Inoltre da qualche anno mi alleno sul ring. Mi diverto a sostenere incontri di boxe, seppur a livello amatoriale».

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