Qualche giorno di riflessione per valutare i provvedimenti da adottare. Nell’attesa Cgil, Cisl e Uil, martedì scorso, hanno incontrato tutti i lavoratori della Cna, una delle più importanti associazioni di rappresentanza dell’artigianato, alle prese con i morsi di una crisi che non risparmia nessuno. Il risultato, ora al vaglio di azienda e parti sociali, è il ricorso agli ammortizzatori sociali per una decina di lavoratori - l’azienda sarebbe intenzionata a chiedere la cassa a rotazione a zero ore per tre mesi - mentre si parla anche di due possibili esuberi. Il sindacato, da parte sua, ha chiesto precise garanzie: dalla possibilità per i lavoratori di accedere, in caso di sofferenze, al proprio tfr, al mantenimento dei ratei, delle ferie e della tredicesima, mentre i cosiddetti contributi figurativi (che servono per alimentare la pensione), sono invece garantiti dalla legge. Le richieste delle parti sociali sono ora al vaglio della dirigenza della Cna che dovrà esaminarle in vista della firma del verbale di accordo con le parti sociali, previsto nei prossimi giorni. Le difficoltà della Cna, a cinque anni dell’esplosione della più grave crisi del dopoguerra, non dono un caso isolato se si pensa che da tempo i dipendenti della società di servizi dell’Api sono in cassa integrazione, così come alcuni dipendenti di Cassa Edile, Scuola Edile, Cpt sicurezza, mentre a breve verranno messi in cassa integrazione anche i due RLST (rappresentanti lavoratori sindacali di territorio),e della Libera Associazione Artigiani di Crema. Da qui l’appello, rivolto la settimana scorsa proprio dalle colonne di Mondo Padano dal presidente di Cna, Giovanni Bozzini...
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