Si apre il ricco palinsesto di Formaggi e Sorrisi – Cheese & Friends Festival in scena nel centro storico di Cremona da oggi fino a domenica 29 maggio.
La kermesse ha preso avvio con il primo dei numerosi appuntamenti in programma, un incontro, presso la ex Chiesa di San Vitale a Cremona, dedicato ai principi della Convenzione di Stresa che costituiscono una valida eredità a sostegno dei pilastri di sviluppo della nuova politica agricola comune dell’Unione Europea.
La tavola rotonda è stata promossa dal Consorzio di Tutela Provolone Valpadana in collaborazione con il Consorzio di Tutela del Grana Padano e la Provincia di Cremona.
Hanno partecipato Stefano Berni, Direttore Generale del consorzio Tutela Grana Padano DOP; Vincenzo Bozzetti, Direttore tecnico della rivista Scienza e Tecnica Lattiero Casearia; Elio De Tullio, Avvocato dello studio legale De Tullio; Riccardo Deserti, Presidente mondiale di oriGIn Italia (Organizzazione per una rete internazionale delle indicazioni Geografiche); Leo Bertozzi, Agronomo esperto della materia delle indicazioni geografiche e membro del Board di oriGIn.
“Lo share di consumo di grana padano nelle famiglie italiane si aggira intorno al 50% e nella ristorazione il 30% - ha spiegato Stefano Berni Direttore Generale del consorzio Tutela Grana Padano DOP - significa che quando il consumatore può scegliere consapevolmente per un utilizzo casalingo, privilegia i prodotti certificati anche se hanno un costo superiore, ma hanno una garanzia di gusto e qualità”.
“Negli ultimi anni si sta discutendo di un’ulteriore evoluzione della normativa europea -ha aggiunto Vincenzo Bozzetti - ma per procedere è indispensabile capire le radici e il motivo della nascita della Convenzione in seno alla federazione internazionale della latteria”.
“Questo accordo internazionale è stato raggiunto grazie ad una grande sinergia per una serie di interessi comuni, idee e aspirazioni con un preciso obiettivo. Nel 1951 è stato possibile raggiungere la Convenzione di Stresa tra paesi che poco prima erano in guerra ma i formaggi hanno unito gli interessi comuni-ha spiegato Bertozzi –. Vista l’importanza dei prodotti caseari e l’interesse di numerosi paesi si è reso necessario ottenere una norma a livello di comunità europea coinvolgendo i Ministeri e quando l’obbiettivo da perseguire è comune si riesce a trovare la coesione adatta per trovare l’accordo”.
“Da un punto di vista legale a livello europeo si sta evolvendo verso un sempre maggior rafforzamento nella tutela di DOP e IGP a partire dal sistema di controllo includendo anche i prodotti artigianali e tutti gli attori del settore, dalle scuole ai consorzi ai legali. – ha detto l’Avvocato De Tullio–. La tutela non finisce alla registrazione del marchio ma inizia in quel preciso momento, quando è necessario controllare il mercato offline e online e soprattutto in questi casi vanno tutelati i piccoli consorzi dove è necessaria sempre più chiarezza e trasparenza”.
“Le indicazioni geografiche riguardano prodotti che hanno un legame diretto con il territorio non sostituibile- ha concluso Deserti-. Le imprese hanno deciso di fare un determinato prodotto in un preciso territorio e si è lavorato per dare una protezione a questa precisa identità. Se un prodotto genera valore economico non può essere delocalizzato va assolutamente tutelato. Un punto di riflessione rivolto al futuro riguarda la sostenibilità, tematica rilevante in tutti i settori che può essere un’opportunità per dare valenza ai contenuti ma che non diventi un terreno dove si consuma della concorrenza sleale e grazie al lavoro svolto fino ad oggi le indicazioni geografiche in questi anni hanno permesso e stanno permettendo di avere dei margini di manovra che altri prodotti non hanno”.
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