È stato presentato oggi a Crema (CR) l’accordo triennale tra Confindustria Piccola Industria e il Gruppo Intesa Sanpaolo “Progettare il futuro”, dedicato alla competitività e alla trasformazione delle imprese, per cogliere le opportunità offerte dalla “quarta rivoluzione industriale”.
La partnership, che mette a disposizione un plafond nazionale di 90 miliardi di euro, dei quali 15,5 miliardi destinati alle imprese clienti della direzione regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo, a esclusione di quelle di Milano e della Provincia di Monza Brianza, viene presentata dentro i luoghi deputati ad accogliere e fare proprie le finalità dell’accordo: le imprese. Alla presentazione che si è svolta infatti presso Ancorotti Cosmetics Srl, hanno partecipato, tra gli altri, Alvise Biffi, vice presidente Confindustria Piccola Industria, Paolo Graziano, direttore regionale Lombardia di Intesa Sanpaolo, Manuela Bonetti, presidente Comitato Piccola Industria Assindustria Cremona, Fabrizio Guelpa, responsabile Industry & Banking della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo e Renato Ancorotti, presidente di Ancorotti Cosmetics.
Per l’industria italiana, costituita soprattutto da PMI, lo sviluppo di Industria 4.0 e il relativo Piano del Governo possono essere la strada per recuperare competitività e per creare nuovi posti di lavoro grazie a elevate competenze, nuovi modelli di business e tecnologie innovative. Le opportunità di sviluppo per le realtà aziendali che riusciranno a cogliere questa sfida sono enormi, ma richiedono un intervento a tutto tondo, con investimenti in capitale fisso e immateriale, soprattutto in ricerca, innovazione e formazione, nonché trasformazioni organizzative e una continua attenzione alle evoluzioni in corso. Occorre partire subito perché le tecnologie sottostanti Industry 4.0 necessitano di 10-15 anni per raggiungere la completa maturità nel mercato ed essere pienamente efficienti.
Manuela Bonetti, presidente Comitato Piccola Industria di Cremona: “Il Comitato Piccola Industria di Cremona ha accolto con piacere l’occasione di realizzare una nuova tappa di questo Roadshow in un’azienda del territorio come la Ancorotti, punto di riferimento del settore cosmetico ed eccellenza manifatturiera a livello internazionale. La scelta del nostro territorio è motivo di orgoglio per tutti noi addetti ai lavori, sinonimo della vivacità e dell’intraprendenza del nostro tessuto imprenditoriale. In Associazione parliamo tanto di innovazione come motore dello sviluppo delle aziende: siamo convinti che Industria 4.0 sia innanzitutto un vantaggio per le aziende, ancor prima di essere l'occasione per chi desideri cogliere le opportunità legate al Piano nazionale Industria 4.0. La Banca in questo dovrebbe avere un duplice ruolo: supporto concreto alle imprese attive in investimenti a favore di Industria 4.0 ma anche, e soprattutto, strumento per semplificare il percorso dell’innovazione alle aziende che vedono Industria 4.0 come qualcosa di lontano dalla propria realtà aziendale e addirittura come un ostacolo da superare".
Paolo Graziano, direttore regionale Lombardia Intesa Sanpaolo: “L’accordo che presentiamo oggi a Crema nasce a livello nazionale ma vive e si sviluppa in primo luogo a livello locale, per rispondere alle necessità di ogni singolo territorio e delle aziende che ne costituiscono il peculiare tessuto produttivo. “Progettare il futuro” è un accordo di ampio respiro, concepito per aiutare le aziende a crescere e a cogliere le grandi opportunità della digitalizzazione e dei nuovi scenari offerti dalla quarta rivoluzione industriale. La provincia di Cremona, con la sua alta vocazione industriale, con un’elevata propensione all’export e l’innegabile capacità di competere con successo sui mercati internazionali, non fa eccezione. Oggi anche le aziende del territorio possono beneficiare di condizioni uniche per affrontare scelte di investimento e iniziative per Industria 4.0 e in questo il Gruppo Intesa Sanpaolo, a fianco di Confindustria Piccola Industria, conferma il proprio impegno a sostenere il sistema produttivo, forte della capacità di rappresentare l’acceleratore dell'economia reale”.
Alvise Biffi, vice presidente Piccola Industria Confindustria: “La quarta rivoluzione industriale ha trasformato rapidamente il mercato aumentando la platea di nuovi consumatori, oggi facilmente raggiungibili e attenti alle produzioni di qualità. La capacità delle nostre imprese di essere flessibili e resilienti è un punto di partenza unico che, grazie a una corretta implementazione del digitale, a partire dalla cybersecurity by design dei nuovi prodotti e servizi 4.0, può permetterci non solo di continuare ad essere la seconda potenza manifatturiera d’Europa ma di ambire a diventare protagonisti della competizione globale. Perché questo sia possibile, è necessario un grande salto culturale e tecnologico e l'accordo con Intesa Sanpaolo, che abbiamo presentato oggi, punta proprio a promuovere l’importanza degli investimenti in innovazione. E' indispensabile, infatti, far conoscere alle pmi le tutte le soluzioni previste dal Piano Nazionale Industria 4.0, facendo in modo che la digital transformation diventi un volano straordinario per le nostre aziende".
I QUATTRO PILASTRI DELL’ACCORDO:
ECOSISTEMI DI IMPRESE E INTEGRAZIONE DI BUSINESS; FINANZA PER LA CRESCITA; CAPITALE UMANO; NUOVA IMPRENDITORIALITÀ
- Ecosistemi di imprese e integrazione di business
Il Gruppo Intesa Sanpaolo e Piccola Industria Confindustria intendono mettere a disposizione un insieme di soluzioni che permettano alle imprese di trasformarsi, migliorando i processi produttivi, ricorrendo a nuove tecnologie e a nuove metodologie, tra cui i percorsi “Lean 4.0” che abilitano le imprese alle tecnologie digitali. Per la realizzazione dei progetti di sviluppo delle imprese, Intesa Sanpaolo si avvarrà anche del proprio Innovation Center, struttura che raccoglie tutte le iniziative avviate dal Gruppo nel campo dell’innovazione. L’iniziativa intende rappresentare anche un momento evolutivo di “AdottUp, il Programma per l’adozione delle start up” e offrire nuove opportunità alle start up in esso sviluppate.
- Finanza per la crescita
L’accordo punta a finanziare la crescita del business valorizzando il patrimonio intangibile delle imprese attraverso un nuovo modello di relazione basato sui fattori qualitativi legati al credito: tra questi la capacità innovativa, la formazione e la strategicità della catena fornitore-champion. Sono inoltre previste adeguate soluzioni finanziarie a medio-lungo termine oltre al migliore utilizzo degli strumenti di supporto, a cominciare dal rinnovato Fondo di Garanzia. Per programmare la crescita, bilanciando i livelli di debito a favore del capitale di rischio, è fondamentale il ricorso all’Equity per il rafforzamento del sistema produttivo. A tale proposito l’accordo intende sviluppare iniziative che favoriscano la patrimonializzazione delle imprese. Infine si prevede l’estensione a comparti strategici per l’economia italiana del Progetto Filiere, l’innovativo modello di credito del Gruppo Intesa Sanpaolo che ha finora prodotto 330 contratti con aziende capofila con oltre 15 mila fornitori e un giro d’affari di 55 miliardi.
- Capitale umano
L’accordo punta anche a favorire l’alternanza scuola-lavoro con l’obiettivo di far diventare l’azienda il luogo in cui lo studente consolidi e arricchisca le conoscenze apprese, sviluppando competenze spendibili nel mondo produttivo o acquisendo esperienze funzionali alla creazione di nuove imprese, in linea con il Piano Nazionale Industria 4.0.
- Nuova imprenditorialità
Il Gruppo Intesa Sanpaolo mette a disposizione il modello di valutazione delle startup. È un nuovo algoritmo DATS (Due Diligence Assessment Tool Scorecard), già inserito nelle Regole di concessione del credito, a supporto della valutazione creditizia delle start up e in futura estensione alle PMI innovative. Si tratta del primo modello di valutazione “forward looking” adottato da una banca per i finanziamenti in debito, basato su logiche derivate dalla valutazione degli investitori in Venture Capital, mutuando le competenze costruite negli ultimi anni all’interno del Gruppo Intesa Sanpaolo. Questo nuovo strumento consente alle imprese e alla banca di cogliere al meglio le opportunità offerte dalle misure governative e le agevolazioni per la crescita, recentemente estese dal Piano Industria 4.0.
SCENARIO MACROECONOMICO E COSMESI
Elaborazione Direzione Studi e Ricerche-Industry & Banking di Intesa Sanpaolo
In un contesto internazionale migliore di quanto atteso fino a pochi mesi fa, l’Italia ha tassi di crescita del Pil ai massimi da sei anni. Il Pil è infatti cresciuto dello +0,4% t/t sia a fine 2016 che nella prima metà del 2017 e si prospetta un totale annuo a +1,4%. Anche il gap di crescita nei confronti della media Eurozona è ai minimi da sei anni. Il valore aggiunto nell’industria è tornato a crescere in primavera e resterà positivo il contributo dei servizi, anche grazie al boom del turismo nei mesi estivi.
Cruciale sarà comunque ritornare ad investire: le imprese italiane nel 2016 avevano investimenti inferiori del 25% rispetto ai livelli pre-crisi. Per il 2018 si prospetta una conferma degli incentivi governativi, e i tassi di interesse rimarranno bassi, il contesto è quindi altamente favorevole. I produttori di macchinari 4.0 avranno dinamiche particolarmente favorevoli e tra questi le imprese lombarde hanno una posizione di leadership: l’81% delle imprese meccaniche lombarde offrono prodotti 4.0, contro una media del 69% a livello nazionale. Un altro settore di punta è quello della cosmesi, che ha dinamiche di domanda particolarmente favorevoli e molte imprese italiane competitive. Tra il 2008 e il 2016 il fatturato di questo settore è cresciuto del 36%, contro un 4% del totale manifatturiero e nel 2016 l’EBIT margin è stato del 7,4% contro il 6%. Questi ottimi risultati sono legati anche alla numerosità dei marchi (37 imprese su 100 ne sono dotate, contro 9), brevetti (15 contro 8), certificazioni di qualità (30 contro 23).
L’ECONOMIA DELLA PROVINCIA DI CREMONA
Elaborazione Direzione Studi e Ricerche-Industry & Banking di Intesa Sanpaolo
L’economia della provincia di Cremona offre un contributo importante all’economia italiana: la produttività del lavoro è del 17% superiore rispetto a quella media del Paese, mentre le esportazioni in percentuale del Pil locale sono superiori del 42% e il tasso di disoccupazione è inferiore del 40%.
Nonostante l’area sia caratterizzata dalla presenza di Pmi (le imprese sopra i 250 addetti pesano solo il 10% contro il 22% a livello nazionale), vi sono forti capacità innovative: il numero di brevetti per abitante è infatti pari a circa il doppio della media italiana. Nel corso del 2017 l’economia del territorio continuerà il suo percorso di crescita, mostrando una dinamica migliore rispetto al Paese. Conferme in tal senso vengono dai primi dati disponibili per il 2017, relativamente alle esportazioni del primo semestre, che sono state particolarmente brillanti, con un +18% contro il +7% della Lombardia e il +8% a livello nazionale, con un ruolo importante della metallurgia (+30%) e delle vendite in Nord America (+27%).
Oltre al contributo dell’export, sarà tuttavia cruciale per il sostegno e lo sviluppo dell’economia locale anche la spinta del canale interno, con un’accelerazione degli investimenti destinati a vincere la sfida della rivoluzione digitale. L’ambiente è certamente favorevole, grazie alla presenza di significative misure governative a sostegno degli investimenti innovativi, alla disponibilità di buone condizioni di finanziamento e di un bacino di risorse interne.
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