Era l’ultima giunta prima di entrare in regime di proroga. E proprio per questo, martedì sera in Camera di Commercio, all’ordine del giorno c’era un punto strategico, il via libera al protocollo d’intesa che vedrà riuniti sotto un unico ombrello le associazioni di categoria del territorio, ma anche gli enti locali e le università, obiettivo numero uno fare fronte comune per recitare un ruolo da protagonista all’Expo 2015.
L’idea del protocollo d’intesa, siglato lo scorso maggio a Brescia, ha dunque contagiato Cremona che l’ha subito fatta propria.
«La decisione è stata assunta all’unanimità» - spiega con soddisfazione il numero uno della Camera di Commercio di Cremona, Giandomenico Auricchio. Che tiene anche a precisare come la firma del protocollo sia propedeutica alla costituzione del soggetto che tirerà le fila gestendo la partecipazione di Cremona all’esposizione universale ed occupandosi anche dell’eventuale acquisto di spazi (o per essere più precisi di giornate) all’interno del Padiglione Italia. Insomma, una sorta di braccio operativo.
«L’expo 2015 deve essere una grande occasione per il nostro Paese ma anche per la nostra provincia» - continua Auricchio - «che può mettere sul piatto due asset di assoluto valore e prestigio internazionale, il sistema agroalimentare da un lato, l’arte liutaria dall’altro con le ultime due perle, il riconoscimento dell’Unesco e il Museo del Violino».
Le novità della giunta di martedì, tuttavia, non finiscono qui: Camera di Commercio, enti locali e categorie economiche stanno anche ragionando sul tipo di soggetto che dovrebbe gestire la partecipazione di Cremona all’Expo. «Io ritengo - osserva Auricchio - che l’Associazione Temporanea di Scopo (già adottata a Brescia, ndr) potrebbe essere lo strumento più adatto e flessibile per un compito di questo tipo. Tuttavia non ci sono preclusioni rispetto ad altre soluzioni». I prossimi passaggi sono i seguenti: il testo del protocollo d’intesa sarà inoltrato alle associazioni per arrivare poi alla firma entro ottobre. Subito dopo si procederà alla costituzione del nuovo soggetto.
Intanto se l’idea di Brescia è stata positivamente imitata da Cremona, Cremona ha invece contagiato Parma e Piacenza con il suo innovativo progetto di marketing territoriale affidato al Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica.
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