è stato colto lo spirito che anima l'esposizione
«Quello che è stato fatto qui è esattamente ciò che serve ed è esattamente questo lo spirito che anima l'esposizione universale, una grande occasione per tutti i territori italiani».
Se il buon giorno si vede dal mattino la doppia promozione assegnata oggi a Cremona da Maurizio Martina, sottosegretario con delega all'Expo e dal pari grado in Regione Lombardia Fabrizio Sala, per i contenuti e l'impostazione dati al piano di marketing affidati al Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale dell’Università Cattolica, sembra proprio essere un buon inizio.
Dopo aver ascoltato la presentazione del prof. Pier Sandro Cocconcelli, Maurizio Martina ha espresso un giudizio positivo sul modo in cui gli enti locali cremonesi si sono mossi, «con spirito attivo e propositivo», per cogliere le grandi opportunità di questo evento. Altri territori sono rimasti legati a vecchie logiche ormai desuete, aspettando che da Roma e Milano arrivasse qualcosa. Beh, - ha continuato Martina – quei territori aspetteranno ancora». La promozione 'sul campo' del modello Cremona da parte di Martina e Sala è arrivata questo pomeriggio in Sala Maffei in occasione del primo faccia a faccia ufficiale fra il presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, la Camera di Commercio, con il presidente Giandomenico Auricchio, il Cersi, rappresentato dal prof. Pier Sandro Cocconcelli, direttore dell'Ucsc Expo Lab della Cattolica, Maurizio Martina e Fabrizio Sala. Presenti all'incontro i rappresentanti degli enti locali e delle categorie economiche, ma anche i parlamentari eletti sul territorio ed i consiglieri regionali. «Il Governo – ha dichiarato Martina – terminerà il masterplan di tutte le attività che saranno realizzate da qui al 2015. Questo lavoro sarà poi messo a disposizione dei territori. Cremona, con il suo straordinario patrimonio rappresentato dalla liuteria – il Museo del Violino è qualcosa di unico al mondo – è le filiere agroalimentari avrà la possibilità di svolgere un ruolo importante».
Giandomenico Auricchio ha fatto gli onori di casa parlando dell'incontro di oggi come di «un momento importante del percorso di avvicinamento del territorio cremonese all’Esposizione Universale che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 e che rappresenta una sfida che è indispensabile cogliere per dare nuovo impulso alla nostra economia».
Cremona, dunque, ha deciso di giocare la sua partita fino in fondo affidando al Cersi un innovativo piano di marketing territoriale e puntando proprio sulle filiere in grado di interpretare al meglio i temi ispiratori dell'Expo: agricoltura, zootecnia, pomodoro, biotecnologie, green e food bio-energie e biocombustibili cluster del cacao (la Cattolica organizzerà gli eventi di questo padiglione con importanti ricadute per l'industria del cioccolato della nostra provincia dove si lavora un quarto dell'intera produzione del cioccolato italiana, ma anche il controllo della qualità e la sicurezza alimentare certificazione e tutela delle produzioni di origine protetta e controllata. Tutti temi che sono contenuti nel macro tema ispiratore dell'Expo, «un'occasione per far compiere ai nostri territori un salto di qualità proprio in termini di approccio. Il governo – ha ricordato Martina – sta facendo la sua parte su tutti i fronti». Un primo importante passaggio si è avuto con l'incontro organizzato con tutte le Regioni. Qualcosa di simile, in collaborazione con l'Anci, si terrà a settembre a Milano».
Il presidente della Provincia Salini ha ricordato come a Cremona si sia cercato di «fare sintesi della ricchezza e della vitalità progettuale con la quale questo territorio ha colto l'occasione dell'Expo. La sfida è quella di far sì che il territorio sia in grado di raccontarsi al mondo. Cremona che cosa ha da dire? Evidentemente molto. Ma – ha sottolineato Salini – il punto è come sapremo valorizzare le nostre ricchezze per fare dell'Expo un'occasione di rilancio. Cremona, ad esempio, è la prima provincia in Italia per la bioenergia. Non solo: in questa provincia vi sono tecniche irrigue avanzatissime che non hanno termini di paragone in giro per l'Italia. Per non parlare dell'università e dei centri di ricerca che possono essere messi a disposizione per un'attività formativa in ambito agroalimentare». Cocconcelli ha ricordato che l'obiettivo del piano di marketing è quello di portare a Cremona un target di visitatori professionali, soprattutto in campo agroalimentare sfruttando proprio il vantaggio competitivo di Cremona legato all'innovazione maturata in questo settore. Dopo aver snocciolato i numeri – davvero importanti in termini di ricadute economiche ed occupazionali – dell'Expo – anche Sala si è concentrato sul metodo e sullo spirito che animano l'impostazione data dagli organizzatori. «L'Italia deve fare il direttore d'orchestra e trasmettere un messaggio che deve essere condiviso a livello internazionale». Il punto di partenza è il documento strategico sottoscritto da tutti i Paesi partecipanti». Ma per l'Italia – e per Cremona – uno degli obiettivi principali deve essere la lotta alla contraffazione. Un capitolo che sta molto a cuore alla Giunta della Regione se si pensa che agropirateria e italian sounding hanno un giro d'affari di 60 miliardi di euro, il doppio del fatturato dell'export italiano in ambito alimentare. L'Expo potrebbe davvero tramutarsi nell'occasione per concordare a livello planetario nuove regole in grado di difendere non solo la qualità e la bontà, ma anche la genuinità e la salubrità delle produzioni alimentari italiane che – come ha sottolineato proprio qualche giorno fa il comandante dei Nas nell'incontro di Villa Reale a Monza – hanno pochi termini di paragone nel mondo. E se l'Italia ha molte frecce al proprio arco, «ciò che può fare la differenza è come si promuove la manifestazione».
Tramontata fino a data da destinarsi la leva finanziaria pubblica – l'Expo è quanto di più lontano da un mondiale di calcio - «la capacità di attirare capitali esteri sarà un elemento importante. «Dobbiamo montare il palcoscenico di Cremona – ha aggiunto Sala – sfruttando le tante ricchezze come il Museo del Violino, un unicum a livello mondiale. Se posso dare un suggerimento al territorio direi che bisogna creare un brand conosciuto a livello internazionale attorno al quale si generi l'attesa e la curiosità nei Paesi esteri per l'evento. Il tema della musica è sicuramente un brand eccezionale». Di impostazione «perfetta dal punto di vista dell'approccio» - ha parlato, riferendosi a Cremona, Maurizio Martina – che considera l'Expo un'occasione straordinaria per fare sistema a livello territoriale quando soggetti di coordinamento territoriale uniscono le forze per cogliere insieme le occasioni». Il tema ispiratore dell'Expo, d'altra parte, rappresenta «la frontiera più importante e più innovativa nei rapporti internazionali. I temi del cibo e dell'alimentazione vedono l'Italia in una posizione di favore essendo il nostro Paese la culla di alcuni elementi che ci rendono unici al mondo. L'Expo non è solo una fiera espositiva, non è solo l'esposizione dei prodotti. Il nodo è come sapremo raccontare il nostro modo di produrre. E' una sfida molto alta – ha aggiunto Martina – ma è una sfida che l'Italia deve saper vincere».
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