e il Museo del Violino saranno
poli d'attrazione per l'Expo
È indubbio che dall’insediamento di questo governo tutta la macchina organizzativa abbia registrato una notevole accelerazione. Un cambio di passo che non deriva solo dalla nomina di Sala a Commissario unico, ma anche perchè in due mesi di lavoro abbiamo riorganizzato tutte le attività dei ministeri. Lunedì si è tenuto un importante appuntamento con le regioni italiane per discutere le azioni da intraprendere in preparazione dell’Esposizione. Abbiamo un fitto calendario di iniziative e progetti che nei prossimi mesi chiameranno in causa tutto il Paese. Per quel che riguarda Cremona il Museo del Violino e la grande tradizione liutaria dovranno essere e saranno uno dei poli di attrazione del sistema turistico. Proprio lunedì abbiamo fatto una serie di simulazioni delle attività che si realizzeranno dentro e fuori il Padiglione Italia e si faceva riferimento alla possibilità di costruire itinerari turistici che prevedano la visita all’Expo insieme a realtà come quella di Cremona che può coniugare l’eccellenza agroalimentare alla tradizione della musica e della liuteria. E così dopo le regioni, a settembre sarà organizzato un evento in collaborazione con l’Anci con i Comuni italiani in programma a Milano. La filiera agroalimentare è il cuore della manifestazione e rappresenta tutta la straordinaria valenza della questione alimentare nel mondo. L’Italia ha le carte in regola per fare la differenza perchè vanta una perfetta sintesi fra tradizione e innovazione. Il governo ha attivato gli strumenti di lavoro per far sì che le Regioni possano mettere in risalto progetti utili e raccogliere, territorio per territorio, il meglio dell’agroalimentare italiano. Peraltro, con 30 miliardi di euro di esportazioni, questo settore ha anche una grande valenza economica e l’Expo dovrebbe essere l’occasione per porre il problema della tutela dei nostri prodotti nel mondo. Il cosiddetto italian sounding (che comprende le vere e proprie contraffazioni alimentari e le imitazioni), sottrae infatti al nostro Paese un fatturato di 60 miliardi di euro e 300 mila posti di lavoro. Questa è una delle sfide che abbiamo davanti in un mercato globale che chiede la qualità degli alimenti. Ma con 20 milioni di visitatori attesi durante i sei mesi di esposizione, anche il tema della mobilità dovrà essere al centro dell’agenza. Il capitolo infrastrutture e trasporti è aperto -. Con il “Decreto del Fare” sono stati garantiti finanziamenti per alcune opere che riguardano il sistema viario milanese e lombardo. Ma un’attenzione particolare dovremo avere per la rete ferroviaria perchè vi sono alcune tratte storicamente carenti. L’Expo deve essere anche l’occasione per far compiere un salto di qualità alla rete infrastrutturale e trasportistica della regione.
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