Il 50% dei ragazzi tra i 12 ed i 18 anni trascorre tra le due e le tre ore al giorno a chattare sui social. Ed il dato risulta oltre tutto in crescita rispetto al 2018, quando si era “solo” a quota 43%. A dirlo, sono i numeri relativi alla frequenza d’uso dello smartphone raccolti su di un campione di 3 mila studenti di scuola superiore ed analizzati presso il prestigioso Centro Studi e Ricerche sulla Famiglia, che ha sede a Milano presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. A dirigerlo, è il prof. Camillo Regalia, docente tra l’altro anche di Human Strengths and well-being, Psicologia Sociale e Psicologia Sociale della Famiglia.
Professore, cosa ci dicono i numeri?
«Guardi, il 14% degli intervistati chatta sui social dalle 4 alle 6 ore al giorno, il 4% più di 6 ore al giorno ed il 3% è sempre connesso. Ragazzi o ragazze, in questo caso, non fa differenza. Il 35% degli intervistati dichiara di avere difficoltà a dormire proprio a causa del tempo trascorso online. È sicuramente un rapporto di “folle” amore quello che i giovani hanno con i social: li utilizzano, spesso senza consapevolezza, ma a volte anche con grandi potenzialità e creatività. Molto più ambivalente è invece il rapporto dei genitori, che pure sono spesso connessi, capiscono l’utilità dei social, ma ne vedono soprattutto i rischi, spesso reali, per i figli. Importante è che i social non diventino solo un momento di scontro e di conflittualità, bensì un’occasione di confronto e di relazione tra generazioni. È possibile aprirsi reciprocamente: le ricerche mostrano come la capacità dei genitori di promuovere una sorta di comunicazione positiva sui social è ciò che più favorisce nei figli la voglia, il desiderio a loro volta di aprirsi, di comunicare e di comprendere, rischi compresi».
Ma cosa guardano i giovani sui social?
«Il 93% degli intervistati – per lo più le ragazze - dichiara di guardare i contenuti degli amici, l’80% i contenuti di personaggi famosi o sportivi, il 76% quelli degli influencer. Il 71%, sempre in maggioranza ragazze, utilizza i social per leggere le notizie, il 66% per postare contenuti ed il 63% per vedere i contenuti relativi ad una specifica marca».
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