Tutti gli anni sono speciali, con il loro carico di avvenimenti che diventano ricordi per generazioni. Ma il 1960 ha davvero qualche significato in più, è l’anno simbolo dell’inizio di un’epopea che ancora è studiata e amata come la vera fondatrice della seconda metà del secolo scorso. Con quest’anno sembra delinearsi il tempo dei giovani, dei comportamenti alternativi, delle economie aperte, dei costumi che segnano le identità. Per un decennio saranno gli anni del mutamento sociale, della dolce vita e del Vietnam, delle rivolte giovanili e degli hippies, dei capelloni e dei jeans, della gioia e della tensione, del pensiero di Pasolini e delle nuove musiche. Il 1960 è un inizio di cui si sono viste tante fini e di cui ci sono spropositati rimpianti, in una sorta di un come eravamo di cui si sono persi i fatti ma sono rimasti gli umori.
Nel panorama internazionale di grande rilievo è l’elezione alla presidenza degli Stati uniti di John Fitzgerald Kennedy, il cui mandato sembrò una sintesi fra aperture democratiche e politiche di gestione della guerra fredda.
A Reggio Emilia il 7 luglio durante una manifestazione sindacale le forze dell’ordine uccisero cinque civili sparando ad altezza d’uomo. Era un episodio della strategia della tensione che caratterizzava la politica di quegli anni....

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Eugenio Bettinelli

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