«La cacofonia delle misure nazionali di fronte a una sfida transfrontaliera che mette a rischio la tenuta del mercato unico europeo è uno spettacolo a cui abbiamo già assistito più volte in questo anno». Così l’On. Patrizia Toia, europarlamentare del Pd, analizza il confronto, a tratti aspro, che si è tenuto in queste settimane di fronte alla necessità di introdurre nuovamente delle pesanti restrizioni alla mobilità durante le festività natalizie con l’obiettivo di ridurre la diffusione del contagio. A pagare il prezzo più alto di questi provvedimenti, le regioni alpine che resteranno impermeabili al turismo fino al 6 di gennaio, con un danno economico estremamente rilevante. «Come è già successo con la crisi dell’euro e con quella dei rifugiati, ogni volta l’Europa scopre le proprie debolezze dovute alla mancata integrazione nei momenti di difficoltà e impiega degli anni per le riforme necessarie». Tante, infatti, le polemiche che si sono sviluppate in questi mesi proprio di fronte alla mancanza di uniformità a livello europeo, ancora una volta contrassegnato e caratterizzato dai singoli provvedimenti assunti dagli Stati membri e caratterizzato anche dalla decisione di alcuni Stati, di tenere gli impianti aperti, addirittura invitando gli italiani a trascorrere all’estero le vacanze. «Il rigore mantenuto dal Governo italiano, ma anche ma molti altri governi in Europa e in tutto il mondo, è necessario alla salute e quindi anche all’economia, perché una cosa abbiamo imparato con chiarezza in questa crisi, ed è che senza la salute non è fattibile neanche la ripresa, e soprattutto una ripresa resiliente cioè solida e duratura nel tempo»...
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