Mi permetto di suggerirvi un testo: Appassionata incompetenza di Massimo Bontempelli, eclettico intellettuale comasco vissuto nel cuore del Novecento, scrittore, giornalista, drammaturgo, musicista, amico di Savinio e de Chirico. È un saggio apologetico sulla figura del dilettante, che invece in Italia viene solitamente vista con accezione negativa. Un testo che ho conosciuto grazie a Vittorio Sgarbi, il quale, come sapete, sbrocca un po’ quando parla d’altro ma rimane pur sempre uno dei più bravi e intelligenti divulgatori di arte e cultura. In pratica Bontempelli riabilita il cosiddetto dilettante che magari si occupa di una disciplina non per lavoro - e dunque non come principale fonte di reddito - ma talvolta lo fa meglio del cosiddetto professionista, mettendoci in più la passione, l’amore, sentimenti capaci di far girare il mondo. Dopotutto anche i dizionari sono pieni di figure di dilettanti che hanno fatto la storia dell’arte. In campo musicale pensiamo per esempio a Carlo Gesualdo che di professione faceva il Principe di Venosa ma che è considerato uno dei più originali e geniali madrigalisti del Rinascimento....


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Roberto Codazzi

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