«Anche Bach l’avrebbe amata»
«La musica classica non ha dimenticato la fisarmonica. Semplicemente ha avuto la possibilità di conoscerla. Sono piuttosto sicura che Mozart o Bach sarebbero stati affascinati nel sentirla». E di certo non avrebbero mancato di apprezzare una delle applauditissime performance con cui la bella Ksenija Sidorova incanta i più importanti teatri del mondo. «È stata mia nonna, in Lituania, a farmi conoscere la fisarmonica e ha incoraggiato i miei primi passi. Oggi adora le mie esibizioni e ancora non riesce a credere che la fisarmonica non sia solo la mia professione, ma la mia vita. Lei desidera solo che non diventi uno stress». Sorride, perfettamente a suo agio sul palco come davanti agli obiettivio dei fotografi delle riviste patinate di settore che non hanno tardato ad accorgersi di lei, talento puro e sorriso da attrice di Hollywood, e a farne un’icona della fisarmonica contemporanea. Con Ksenija uno degli strumenti più legati alla tradizione folk entra in una nuova dimensione. «Penso che la fisarmonica abbia una lunga e meravigliosa tradizione. È molto importante ricordare quelle radici. Credo, tuttavia, che ormai questo strumento abbia raggiunto nuove vette grazie al lavoro che unisce costruttori, compositori e artisti. Le sue origini resteranno per sempre e credo che possano arricchire il repertorio classico perché proprio nella sua tradizione è la qualità unica di questo strumento». «La fisarmonica - continua - offre una vasta gamma di ottave su entrambe le mani, è completamente polifonica e ha un mantice che lo rende uno “strumento di respirazione”, svolgendo una funzione simile a quella dell’arco per uno strumento a corda. Esistono davvero infinite possibilità di articolazione del suono, di possibilità di colore. La fisarmonica può portare nuova freschezza al repertorio classico».
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