al Sistri «tanto complesso quanto inefficace»
“Avremmo preferito una soluzione più radicale per controllare la tracciabilità dei rifiuti, mentre il governo ha deciso di ripartire dal Sistri, un modello tanto complesso e costoso quanto inefficace”. E questo quello che affermano CNA e Rete Imprese Italia dopo la comunicazione da parte del governo che il Sistri resta in vigore
“Benché esso sia stato opportunamente limitato ai soli rifiuti pericolosi – prosegue CNA - dal primo ottobre per i trasportatori e i gestori il sistema rimane identico al precedente, generando pesanti difficoltà e disagi alle imprese”.
Infatti è stato previsto che alla data del 1° ottobre 2013 il sistema partirà solo per i gestori di rifiuti pericolosi e non anche per i produttori degli stessi. Dai 70mila previsti, il sistema interesserà così alla sua partenza i 17mila utenti che trattano i rifiuti a maggior rischio. Per i produttori di rifiuti pericolosi il Sistri partirà invece il 3 marzo 2014 mentre per gli enti e le imprese intermediarie di rifiuti non pericolosi si mantiene per ora il sistema dei registri cartacei, demandando a un decreto ministeriale da adottarsi entro il 3 marzo 2014 la individuazione di ulteriori categorie tenute ad aderire.
“Negli scorsi mesi abbiamo più volte sollecitato il governo – afferma Giovanni Bozzini Presidente di CNA Cremona – perché si decidesse di chiudere definitivamente il SISTRI visto il malfunzionamento evidente che lo ha contraddistinto fin dalla sua prima emanazione. Da quando è entrato in vigore abbiamo costantemente segnalato Si va invece nella direzione opposta e non siamo soddisfatti visto anche la confusione che deriva da questa nuova emanazione. Ora si tratta di utilizzare al meglio il congelamento di sei mesi previsto per l’entrata in vigore del sistema, adottando strumenti di reale semplificazione a misura delle piccole imprese che consentano comunque alla fine di superare il modello del Sistri”.
Per questi motivi, CNA e Rete Imprese Italia chiedono con grande forza al ministro Orlando l’attivazione in tempi brevi di un tavolo di confronto che dovrà farsi promotore di una proposta per un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti in grado di garantire il rispetto delle regole e della legalità.
“Non siamo contrari ai controlli – conclude Bozzini - anzi, la nostra confederazione ha da sempre sostenuto l'importanza di un sistema che favorisse una corretta e legale gestione dei rifiuti nel nostro paese. La presenza di comportamenti illeciti in tale settore danneggia, infatti, pesantemente l'ambiente, e penalizza le aziende che al contrario operano correttamente sostenendo costi maggiori. Siamo quindi convinti che sia indispensabile garantire un più efficace controllo sulla gestione dei rifiuti in tutte le fasi della filiera. Sottolineiamo però che l'obiettivo di tale sistema dovrebbe anche essere quello di semplificare le procedure e ridurre i costi che le imprese sostengono, mentre con l'entrata in vigore del decreto del 17 dicembre scorso otterremo esattamente il risultato opposto”.
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