Noi sappiamo di aver giocato una buona gara
a Pordenone servirà un'altra grande prova»
«Non so cosa farà il Pordenone ma so cosa può fare la Cremonese». Pea si concentra sul prossimo appuntamento: «La cosa più importante è che noi abbiamo bisogno di mettere a posto qualcosina rispetto alla gara contro la Feralpisalò.
Questa settimana ci è servita per correggere qualche sbavatura e invece rafforzare le cose buone viste sabato scorso». Ad esempio? «La catena di destra è andata molto bene nella costruzione, e a sinistra inmvece sono arrivati spesso alla conclusione. Sono contento anche dei movimenti dei due attaccanti con uno che dà profondità e uno in appoggio».
Non è dunque la sconfitta a guidare le scelte del mister: «La sconfitta è arrivata all'ultimo minuto e su un episodio... non favorevole. La prestazione però è stata a tratti anche molto buona, abbiamo messo in difficoltà una delle squadre più in forma e più collaudate del campionato. E del resto – chiosa - non sarebbe professionale giudicare solo in base a classifica e risultati senza guardare quello che c'è dentro ogni partita».
Nessun contraccolpo dunque per il primo stop della stagione: «I ragazzi dispiaciuti per il risultato, anche perché hanno giocato su ritmi molto alti e creato molto. Loro sanno di aver fatto una buona partita. Siamo tutti consapevoli che i miglioramenti si stanno vedendo partita dopo partita».
La convinzione resta la stessa: «Il risultato a volte è determinato dagli episodi, ma alla lunga è una conseguenza della prestazione. Per questo a Pordenone ci servirà un'altra prestazione all'altezza».
Finora la Cremo ha costruito più occasioni degli avversari nelle gare casalinghe, mentre in trasferta ha badato più a difendersi: «In generale vedo che quest'anno ci sono più vittorie fuori casa, un dato figlio forse di una strategia tattica più difensiva basata sulle ripartenze che adottano le squadre che giocano fuori casa. Noi però non cambiamo il nostro atteggiamento in base a questo, piuttosto studiamo punti deboli e punti di forza degli avversari e cerchiamo di adattarci a quelli. Non dimentichiamo che in trasferta abbiamo giocato contro Bassano e Alessandria, due squadre che si contenderanno il titolo fino alla fine».
Due punte o trequartista? Come sempre il mister dribbla la domanda specifica per non concedere vantaggi agli avversari: «Non è il trequartista o il numero di attaccanti che ti fa vincere o ti fa perdere le partite. Il calcio è un gioco di equilibrio. Oggi in Lega Pro c'è sempre meno qualità tecnica, così qualità come solidità, fisicità e temperamento diventano sempre più importanti».
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