Avrebbe compiuto 79 anni il prossimo 11 dicembre. Si è spento giovedì mattina Giovanni Mazza, cavaliere della Repubblica dal 1993, Maestro del lavoro e storico direttore finanziario del Gruppo Arvedi dove era entrato nel 1965 iniziando proprio all’Ilta, la prima azienda fondata da Giovanni Arvedi. Mazza, coniugato con due figli, si era ammalato gravemente un anno fa. Originario di Seniga, dove viveva, percorreva ogni giorno quei 120 chilometri che separano il paese bresciano dall’Isp dove aveva lavorato come dipendente fino al 2009, quando era andato in pensione. Da allora, era comunque rimasto molto vicino all’azienda che amava, collaborando come consulente. I funerali del manager saranno celebrati domani, sabato 12 luglio, alle 17, presso la parrocchiale di Seniga. Un suo profilo è tratteggiato con grande precisione sul periodico del gruppo, «Arvedinforma». Far quadrare i conti era il lavoro che riusciva meglio a Giovanni Mazza che con perizia e precisione ragionava sui soldi che dovevano entrare ed uscire per pagare i fornitori e garantire gli stipendi. Chi lo conosceva bene diceva che Mazza aveva due famiglie: la prima a Seniga, con moglie e figli. L’altra a Cremona, composta dalle centinaia di dipendenti a cui occorre garantire lo stipendio, e alle migliaia di fornitori da onorare. «In questa lunga vita ho visto tutto lo sviluppo del Gruppo Arvedi, in ogni circostanza - dichiarava Mazza. E’ proprio nei momenti più complessi che l’attaccamento al mio lavoro è divenuto una vera e propria missione di vita; dopo tanti anni mi trovo a lavorare per un grande Gruppo, orgoglioso del suo successo tecnologico e felice di vederlo finanziariamente solido». Ruolo cruciale del suo lavoro era quello di gestire i rapporti con le banche. La lunga carriera, iniziata presso la ditta Pietra di Brescia, le innumerevoli onoreficenze, i titoli e le cariche, non ne avevano modificato le abitudini, e la sua vita era rimasta quella di un tempo, fatta di famiglia e lavoro.
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