«Un argomento interessante»: la dottoressa Cristina Crotti, presidente del Gruppo Enercom, parla volentieri della liberalizzazione in atto nei settori dell’energia a partire dal primo aprile e del gas a partire dal 10 gennaio.
Che opportunità offre, a Suo giudizio, questo cambiamento?
«È una situazione, che, in realtà, attende di essere regolamentata dal 2017: già dal 2019 doveva entrare in vigore la liberalizzazione, all’interno di tutti quei processi analoghi di avvicinamento al mercato da parte di molti settori. I “pro” stanno nella fiducia data al mercato di poter ottimizzare, quindi di produrre un risultato positivo per i clienti nelle formulazioni dei contratti e questo credo che sia un po’ la base della nostra economia. I “contro” sono legati, invece, alla mancata informazione nei confronti dei clienti. Stiamo parlando di circa un 30% di utenti non ancora sul mercato libero, quindi non una porzione rilevantissima: se il 70% sta già sul mercato vuol dire che, tutto sommato, il mercato funziona».
Eppure c’è confusione… Dovuta a che cosa, secondo Lei?
«La confusione deriva dall’utilizzo improprio del termine “tutela”: non stiamo parlando di persone fragili. Quelle “vulnerabili” – over 75, le persone con la legge 104, chi ha bonus sociali o abita in una struttura di emergenza per calamità naturali - avranno un’articolazione ancora controllata dall’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente. Tutti gli altri sono persone, che – a volte anche per pigrizia – non si sono mosse dalla situazione in cui si trovavano, ma non è affatto detto che non siano in grado di affrontare scelte di questo tipo, visto che già hanno dimestichezza col mercato telefonico o assicurativo. Per questo possono essere considerate tendenzialmente preparate. Se posso permettermi un suggerimento, in caso di dubbi, consiglierei loro di rivolgersi ad operatori del territorio, con cui il. dialogo è facilitato proprio dalla vicinanza fisica».
Ma perché l’Europa spinge in questa direzione?
«L’Europa ha utilizzato, a mio parere, il Pnrr per convincere definitivamente il nostro Paese ad arrivare al mercato libero. Lei pensi che il decreto Bersani per le liberalizzazioni risale al 1999, quindi è un discorso pendente da più di vent’anni…».
Secondo Lei, è opportuno il rinvio dell’ultimo minuto ipotizzato dal ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin?
«Un eventuale rinvio ormai si collocherebbe fuori tempo massimo. Anche se siamo in una situazione pasticciata, questo è vero, perché ci troviamo proprio a (...)».
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