Appena giunto a Cremona, si è trovato “catapultato” nella gestione dell’emergenza umanitaria causata dalle guerra fra Russia ed Ucraina. Una prova molto delicata che vede il nuovo Prefetto di Cremona, Corrado Conforto Galli, gestire la macchina con perizia, senso delle Istituzioni e capacità di condividere con la comunità le decisioni più delicate da assumere. L’accoglienza, il sostegno e l’integrazione dei profughi in fuga dalla guerra, sempre più numerosi anche nel nostro territorio (poco meno di 700 al momento di andare in stampa), rappresentano, ora, la priorità assoluta: «C’è stata fin da subito la necessità di istituire un organismo di coordinamento a livello provinciale, la cabina di regia - spiega Conforto Galli. D’altro canto, ho riscontrato da parte di tutti un grande spirito di collaborazione e una volontà di lavorare insieme che rendeva necessario un momento di confronto comune». Il Prefetto ringrazia pubblicamente anche la rete di parenti e amici (sono quasi 1.300 i cittadini ucraini residenti sul nostro territorio), che fino a questo momento ha accolto chi sta fuggendo dal conflitto. Accanto a loro, stanno dando supporto anche Caritas, altre associazioni di volontariato e parrocchie, che offrono ospitalità attraverso le proprie strutture. In questa prima intervista dal momento dell’insediamento, il Prefetto ricorda anche gli esordi della carriera, a Como, come funzionario addetto all’ufficio di gabinetto ed all’ufficio provinciale di Protezione civile. Poi, molti altri incarichi fino alla nomina al vertice della Prefettura di Cremona, lo scorso febbraio. Una carriera imboccata grazie alle proprie inclinazioni: «Mi ha sempre appassionato il tema della sicurezza pubblica - spiega Conforto Galli - e quando c’è stata l’opportunità di fare il concorso, ho partecipato e l’ho vinto»...
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