Molte sono state costrette a fermarsi del tutto, altre hanno potuto proseguire, seppur al minimo, altre ancora hanno avuto la possibilità di continuare riconvertendo in tutto o in parte le proprie produzioni per realizzare gli ormai famosi dispositivi di protezione individuale. Nelle ultime settimane abbiamo raccontato diverse storie di imprese che hanno dato vita, nello spazio di pochissimo tempo, a queste produzioni. Attività grandi, ma anche artigianali e, in alcuni casi, frutto di un’iniziativa individuale.
Daltra parte, la lotta al coronavirus è stata (e viene ancora) combattuta su più fronti: quello sanitario, la prima linea, che vede impegnati medici, infermieri e operatori di un settore sottoposto a una pressione enorme, ed economico. Sul numero di questa settimana raccontiamo la storia di tre aziende che operano in tre ambiti diversi l’uno dall’altro, l’Atp di Spino d’Adda, la GDN di Soresina e l’Apis di Vescovato, per capire come hanno vissuto i due mesi di stop e come si sono attrezzate per la ripartenza, suggellata dalla fine del lockdown che a partire dal 4 maggio ha portato alla riapertura di quasi tutte le attività produttive. Oltre al danno causato dalla chiusura, infatti, tutte le aziende si trovano oggi ad affrontare il nodo della sicurezza da garantire ai lavoratori con la ripresa, mentre lo scenario economico ed occupazionale che si deliena per i prossimi mesi appare molto, molto complesso e pieno di incognite...
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