Vittorio Bellotti, cremonese, è professore di biochimica medica presso Division of Medicine, University College London (UCL) a Londra e all’Università degli studi di Pavia. Fa la spola tra l’Italia e l’Inghilterra, da dove è rientrato il 2 marzo per stare accanto alla madre, residente a Cremona, in questa delicata fase. Un osservatore privilegiato, quindi, della realtà d’Oltremanica e dei metodi discutibili con cui il governo del premier Boris Johnson ha deciso di affrontare l’emergenza Covid-19.
«Era da giorni che si parlava di mettere in quarantena gli italiani tornati in Inghilterra, indipendentemente dal fatto che presentassero sintomi - racconta - il 2 marzo c’è stato un primo decreto che prevedeva la quarantena in presenza di febbre, ed il 9 un altro che estendeva questa disposizione a tutti quelli che provenivano dall’Italia. In qualche modo, dunque, un’attenzione c’era, ma pensavano che il virus potesse essere contenuto all’interno dei nostri paesi...
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