«Lo avevamo annunciato in piena emergenza smog, quando è entrato in vigore il piano regionale che prevedeva quasi esclusivamente lo stop alla circolazione dei mezzi di trasporto, che il problema principale per l’inquinamento non sono solo le auto, ma principalmente il riscaldamento domestico». È quanto dichiara Leonardo Caruso, presidente di Anaci Milano e vicepresidente nazionale dell’associazione, a seguito dell’annunciato provvedimento del primo cittadino Beppe Sala, di dichiarare fuorilegge le caldaie a gasolio a Milano a partire dall'inverno del 2023. «Siamo completamente d’accordo con il provvedimento del sindaco- prosegue Caruso-. Ci dichiariamo immediatamente pronti all’apertura del dialogo con il primo cittadino che già dalla settimana prossima ha detto di volerci incontrare per proporre le nostre soluzioni. Siamo stati precursori di questa denuncia, in particolare di dare priorità al tema della sostenibilità degli impianti di riscaldamento. Il blocco delle auto e i limiti alla circolazione veicolare non bastano, urge mettere a norma gli impianti. Le misure adottate in via straordinaria nei momenti più critici rimandano solo il problema, era ed è necessario adottare un piano di programmazione che comprenda la riqualificazione energetica degli impianti di riscaldamento. Rispondere agli obiettivi prefissati dalla Commissione europea entro il 2050 con il Green Deal significa emettere meno biossido di carbonio ed eliminare dall'atmosfera quello emesso. Per farlo è necessario prevedere lo sviluppo di fonti di energia più pulite e di tecnologie verdi. La domenica a piedi, come quella che si terrà il 2 febbraio a Milano con il blocco del traffico dalle 10 alle 18, è più un richiamo alla sensibilizzazione e al senso civico che una misura funzionale al rientro dei livelli di pm10». Uno studio del Politecnico di Milano sull’impatto della qualità dell’aria urbana da parte delle principali fonti di inquinamento attesta che gli impianti termici per il riscaldamento domestico hanno un’incidenza sul totale delle emissioni di CO2 in ambito urbano che è fino a 6 volte superiore rispetto all’incidenza del traffico veicolare. «In base a questi dati la riflessione dell’opinione pubblica e nel dibattito politico-istituzionale - conclude il presidente di Anaci Milano-, è necessario che si concentri sul fatto che il tema dell’inquinamento atmosferico nelle città italiane al momento è ancora troppo associato al settore della mobilità e dei trasporti e poco all’efficienza energetica degli impianti di riscaldamento».
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