Il suo nome in città non è ancora noto come quello del suo maestro, il mitico Gino Nazzari, ma Alberto Mattarozzi ne sta calcando le orme. All’ultima edizione di Mondomusica il restauratore di pianoforti cremonese ha infatti incantato gli appassionati di strumenti a tastiera esponendo nel proprio stand uno Steinway & Sons grancoda del 1906 a dir poco stupendo. Un pianoforte riportato all’antico splendore che coniuga la bellezza di suono tipica del celebre brand a una meraviglia estetica fuori dal comune, degna dei più bei pezzi di antiquariato, tra intarsi in avorio e legni pregiati e decori floreali. Non un “mobile” solo da ammirare, beninteso: lo strumento suona che è un piacere ed è già stato utilizzato per registrare un cd dal pianista Emanuele Lucchi dedicato alle opere del leggendario virtuoso russo Leopold Godowsky, che impressionava con la sua tecnica trascendentale le platee del mondo proprio negli anni in cui questo Steinway ha visto la luce. Vale dunque la pena raccontare la storia di Alberto Mattarozzi, anche perché questo artigiano di grande talento, che lavora in collaborazione con Marco Barletta, si caratterizza da sempre per il “profilo basso” che mantiene, lavorando molto ed evitando ogni forma di autopromozione, fatto piuttosto insolito ai nostri tempi. In linea con questa filosofia si legge anche la scelta di aprire il proprio laboratorio a Castelverde, nella tranquillità della provincia, anziché a Cremona. (...)

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Roberto Codazzi

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