Ogni anno in ottobre dal 1961, al Quirinale si svolge la cerimonia di consegna dell’onorificenza ai nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica. In questa occasione, c’è anche la nomina di 25 Alfieri del Lavoro, cioè studenti che abbiano terminato la scuola superiore con il massimo dei voti. La selezione è dura: quest’anno è avvenuta tra 3404 studenti segnalati da vari dirigenti scolastici di tutta Italia. I nuovi Alfieri ricevono l’attestato d’onore e la medaglia del Presidente della Repubblica.
Matteo Severgnini di Izano, con la sua nomina ad ‘Alfieri del Lavoro’ nella cerimonia svoltasi nella mattinata di mercoledì 30 Ottobre, ha reso orgogliosa prima di tutta la sua famiglia, poi la scuola dove ha studiato, il Liceo Scientifico Racchetti di Crema, e anche tutta la nostra Provincia. Matteo, che ora frequenta Fisica all’Università degli Studi di Milano, si è diplomato nel luglio scorso con la media del 10, grazie a un grande impegno, come ci dirà, pur non rinunciando alla sua passione per musica e al volontariato. L’abbiamo raggiunto telefonicamente poche ore dopo la cerimonia di Roma, mentre aspettava in Stazione Termini il treno per tornare a casa facendoci raccontare le emozioni a caldo, per poi soffermarsi sul percorso che lo attende e sulle aspettative che ha per l’avvenire.
Che sensazioni ha provato durante la cerimonia e soprattutto cosa l’ha colpita nel discorso del presidente Mattarella?
«È stato emozionante il momento della chiamata: andare a stringere la mano al presidente della repubblica… un momento che non dimenticherò mai. Riguardo le parole pronunciate da Mattarella, mi è rimasta impressa l’esortazione “Prendere in mano il vostro futuro”: un invito alla responsabilità di cui questo riconoscimento ci ha investiti, quasi una missione riservata ai noi Alfieri perché ci impegniamo a dare l’esempio ai nostri coetanei, cercando di fare sempre il nostro meglio». (...)
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