Sala Borsa (Camera di Commercio di Cremona) piena anche ieri, venerdì 2 dicembre, per il secondo giorno del convegno "YOUNGLE CONTEXT. Tra relazionale e virtuale: come affrontano i giovani il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro".
Giunto alla secondo edizione l’evento formativo, organizzato da ASST di Cremona, Informagiovani Comune di Cremona, ATS della Val Padana e Prefettura di Cremona, ha raccolto numerosi partecipanti: giovani - tra cui studenti del Liceo Manin-, insegnanti, professionisti del settore e persone interessate al tema.
La seconda giornata, dal titolo “Vivervirtuale: creatività, espressione di sé e relazioni in internet”, è stata dedicata agli spazi creativi, ambienti espressivi e relazionali, all’interno dei quali gli adolescenti e i giovani non solo si rifugiano quando faticano ad affrontare la vita reale, ma sperimentano nuove possibilità di relazione del sé individuale e sociale.
Ad aprire i lavori il direttore generale dell’ASST di Cremona Camillo Rossi. Dopo un breve cenno alla recente riforma del Servizio Sanitario Regionale, ai nuovi servizi e alla fondamentale integrazione con il territorio che ne è derivata, ha spiegato quanto la virtualità, per una pubblica amministrazione, rappresenti al tempo stesso una sfida e un’autentica occasione per avvicinarsi sempre di più alle persone. “Parliamo di un nuovo modo di comunicare: strumenti, modalità, linguaggi a cui non siamo abituati. È una sfida a cui non possiamo sottrarci. Se vogliamo rivolgerci i giovani è lì che dobbiamo essere”.
Portando i saluti dell’ATS della Val Padana, il direttore socio sanitario Diego Maltagliati ha sottolineato quanto sia importante per le istituzioni lavorare sempre di più insieme, tessendo pazientemente – come i pescatori nel porto – reti di collaborazione e integrazione per fornire un concreto sostegno ai giovani.
Nell’ultimo anno sono stati più di 1000 gli adolescenti che hanno contattato i servizi territoriali, 20 di questi dopo un primo approccio virtuale sono passati ad incontri da vivo in consultorio. Questi i numeri che illustra Paola Mosa, direttore socio sanitario ASST di Cremona. “Abbiamo fatto tanta strada dalla prima edizione del convegno lo scorso anno e ne faremo ancora. Il 2017 infatti sarà un anno ricco di progetti, a partire da gennaio i peer inizieranno il counseling online e a breve partirà una sperimentazione che coinvolgerà anche i pazienti della psichiatria per aprire una piccola biblioteca in ospedale”.
Fondamentale anche in questa giornata il sostegno dei Rotary, Carmen Rauso (presidente Rotary Club Cremona Po) ha spiegato quanto per il circolo sia importante stare vicino ai giovani e sostenerli nel loro percorso di crescita.
Coordinato e moderato da Alberto Serafini (coordinatore dell’Area adolescenti e giovani del Consultorio ASST Cremona), il convegno è entrato nel vivo con la relazione di Matteo Lancini - psicologo e psicoterapeuta, Presidente della Fondazione “Minotauro” di Milano e dell’AGIPPsA (Associazione Gruppi Italiani di Psicoterapia Psicoanalitica dell’Adolescenza).
Il suo intervento, dal titolo “Crisi evolutiva e creatività dell’adolescente virtuale”, mostra come la rete abbia trasformato il modo di vivere, le relazioni e la quotidianità degli adolescenti. Il mondo virtuale costituisce una terza dimensione della realtà, distinta da quella reale e da quella dell’immaginazione, ma profondamente interconnessa con esse. In ogni contesto relazionale, dall’amore all’amicizia, così come in ogni ambito sociale, culturale, artistico, musicale, di divertimento e di apprendimento, l’utilizzo del web ha acquisito un’importanza e un valore imprescindibili. La rivoluzione digitale ha promosso spazi creativi, ambienti espressivi e relazionali, all’interno dei quali gli adolescenti non solo sperimentano nuove possibilità di realizzazione del Sé individuale e sociale, ma si rifugiano in occasione di gravi crisi evolutive, in una sorta di auto ricovero che, contemporaneamente, esprime il disagio e un primo tentativo di risolverlo. Sia nella fisiologia della crescita che durante la crisi evolutiva adolescenziale, la rete può svolgere una funzione creativa.
Emilio Cozzi, critico e giornalista, è il vicedirettore di “Zero”. Scrive di cultura videoludica, cinema e intrattenimento per diverse testate fra cui “La Domenica” e “Nova” (“Il Sole 24 Ore”), “Wired” e “Cineforum”. Con Roberto Escobar ha pubblicato Ti racconto un film (Raffaello Cortina, 2007) ha presentato un intervento dal titolo “More than a Game: oggi videogioco”.
Dalla sua nascita, a fine anni 50, il videogioco è non solo l'ambito intrattenitivo più ricco, ma un medium dalle potenzialità ancora in parte inesplorate. Nell'intervento, con qualche accenno cronistorico, ai presenti è stata offerta una panoramica sugli usi e le applicazioni del videogioco contemporaneo, fra divertimento, aggregazione, sport e... socialità.
Stefano Alemanno, pedagogista e formatore in ambito di web communication e counseling online ha presentato YOUNGLE. Attivo dal 2012, è un progetto della Regione Toscana (capofila di un network formato da 8 regioni), finanziato dal Ministero della Salute, è stato recentemente riconosciuto dall’Oms come progetto di eccellenza e inserito nell’Atlante della salute mentale.
Il progetto prevede l’apertura sui social media (Facebook, YouTube, Instagram) di pagine e profili finalizzati all’intercettazione del disagio adolescenziale in aree quali affettività, sessualità, consumi di sostanze, alimentazione, accettazione di sé, scuola, problemi familiari.
Il servizio di ascolto, aiuto e counseling on line è gestito da peer educator supervisionati in ogni fase dai professionisti della prevenzione e della promozione della salute (psicologi, medici, educatori, sociologi, ecc.). L’efficacia della metodologia dell’educazione tra pari – nello specifico, il passaggio di conoscenze, informazioni, esperienze tra soggetti di pari status – si è dimostrata utile nel miglioramento delle life skills, dei processi di socializzazione e di apprendimento.
La presenza di operatori adulti che condividono il lavoro dei peer educator – debitamente formati prima di iniziare l’esperienza – tanto nella gestione dei social network (ad esempio, creazione di un profilo su facebook), quanto nella conduzione delle chat (anche mediante canali comunicativi come Whatsapp), permette inoltre di intercettare eventuali disagi adolescenziali più complessi e che richiedono l’invio presso le strutture sanitarie presenti sul territorio. Dopo tre anni dalla sua implementazione, Youngle – gioco di parole tra young (giovane) e jungle (giungla) – è considerato una buona pratica di promozione della salute e del benessere individuale, con i suoi 13 centri attivi in 8 regioni.
Youngle arriva a Cremona, grazie a Fabio Santini, Educatore Professionale ASST Cremona, primo promotore a livello locale del progetto. Da gennaio 2017 i 10 peer del gruppo coordinato da Santini inizieranno l’attività di counseling online dalla pagina Facebook Youngle Cremona.
A salire sul podio uno dei “veterani” del gruppo, Federico Denti, per raccontare l’esperienza dei peer cremonesi dai primi incontri nelle scuole, alla la formazione sempre più specialistica di preparazione all’avvio di questo nuovo progetto.
In chiusura la tavola rotonda condotta da Laura Francescato – Direttore Servizio Famiglia ATS Val Padana- sede Territoriale di Cremona con la partecipazione e il confronto di alcuni referenti territoriali: ASST di Cremona, ATS Val Padana – Dipartimento di Prevenzione Medica, Prefettura di Cremona; Consultorio UCIPEM, Associazione di Solidarietà La Zolla.
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