musica, cinema e culinaria cremonese
Un'offerta a trecentosessanta gradi: è questa la missione della trentesima edizione del Festival Monteverdi illustrata durante la conferenza stampa di ieri pomeriggio. Ne ha parlato diffusamente Lisa Navach, direttrice artistica della rassegna. Oltre a Gesualdo e Corelli, commemorati rispettivamente nel quattrocentesimo e trecentesimo dalla morte, il programma di quest'anno fornirà agli ascoltatori l'occasione per approfondimenti a tutto campo: al Museo del Violino si terranno gli incontri con i musicisti Jordi Savall e Giovanni Sollima mentre il palcoscenico del teatro Ponchielli sarà il luogo di proiezione di tre film-documentario sulla dinastia dei Borgia, sulla vita di Gesualdo e su quella di Caravaggio. Sul capolavoro di Werner Herzog, dedicato al grande madrigalista, si è soffermato con trasporto l'attore cremonese Dario Cantarelli, il quale ha ricomposto la genesi del film attraverso una testimonianza diaristica del regista tedesco. Non mancano – almeno per Cremona - gli astri nascenti della musica barocca, scelti con la precisa volontà di conferire al Festival ulteriore smalto e freschezza: il compito è affidato all'ensemble L’Aura Rilucente - giovane e promettente formazione 'scoperta' grazie alla collaborazione con il Festival d'Ambronay - e al suono cristallino del Trio norvegese Medieval, eccezionale triade di voci femminili che si esibirà nel'incantevole cortile di Palazzo Pallavicino. Da molto tempo il gruppo nordico raccoglie critiche entusiastiche. Così il New York Times, durante i primi anni di attività: «Anche solo con i più tenui accenni di vibrato le cantanti hanno mostrato un'insieme perfetto, un calibrato controllo delle sfumature nonché una vocalità fluida e bellissima». Il progetto del Trio Medieval è nato dall'intuizione di Arnaldo Bassini, il compianto direttore artistico del nostro massimo teatro scomparso poco più di un anno fa. Altro tassello di questo mosaico multidisciplinare è rappresentato dal cibo: durante l'arco temporale del Festival – tutti i fine settimana compresi fra il 3 e il 26 maggio - i ristoranti associati alla Strada del Gusto Cremonese includeranno nel menù speciali piatti ispirati a ricette dell'epoca monteverdiana. È questo un aspetto tutt'altro che secondario, specialmente nell'ambito di una rassegna che da sempre ha forti richiami al turismo. La musica passa anche da qui e non è certo un mistero che il più grande manuale di Storia della Musica, nel tomo dedicato al Seicento, dedichi alla cucina sei fitte facciate dal titolo «Un banchetto musicale: Firenze 1608». Anche Gioacchino Rossini dà ragione a questo connubio: «Lo stomaco è il maestro di musica che infrena e sprona la grande orchestra delle grandi passioni; lo stomaco vuoto suona il fagotto del livore e il flauto dell’invidia; lo stomaco pieno batte il sistro del piacere e il tamburo della gioia».
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