I’ son Lucia, lasciatemi pigliar costui che dorme, sì l’agevolerò per la sua via, luce della speranza, intermediaria, importante figura per l’uomo perso nella selva oscura.
Dal Sommo poeta all’epoca attuale, la devozione a santa Lucia non viene mai meno soprattutto in città, come Cremona, dove si lega alle persone già a partire dall’infanzia. Santa Lucia smuove “moti dell’anima”, immediatamente risveglia sentimenti e provoca sussulti, in ognuno emerge il ricordo della lunga notte passata ad attendere il realizzarsi di piccoli desideri infantili.
È anzitutto utile tornare all’agiografia che porta nella Sicilia del IV secolo d.C: la storia racconta di una fanciulla caduta sotto la violenza persecutoria di Diocleziano a Siracusa, in seguito alla denuncia avanzata da un giovane pretendente che, rifiutato, l’avrebbe segnalata come cristiana alle autorità. Condannata al martirio, la ragazza viene sottoposta a diversi supplizi fino a morire trafitta da un coltello alla gola.
Pur non trovando riferimenti nella sua vita, da sempre la santa è strettamente legata alla luce, alla vista: l’immagine più diffusa presenta infatti una donna portatrice dei suoi occhi poggiati su un piattino....


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Serena Carpaneto

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