si svolgeva il 22 luglio per S. Maria Maddalena
Cerco di osservare ciò che ho sempre sotto gli occhi: il giardino di casa, la mia strada. E tutto mi sorprende”. Mi rammento di questa frase di Wolfgang Goethe e mi rendo conto di come capiti spesso di osservare la targa che porta l’indicazione di una via e di chiedersi, curiosi e sorpresi appunto, da dove derivi il nome. A parte le strade dedicate a personaggi noti della storia e cultura locale, esistono denominazioni alle quali non prestiamo che un’occhiata distratta, ma che in realtà si rapportano a usi e tradizioni di Cremona. Mi chiedo allora quanti fra coloro che passano per il centro della città conoscano l’origine del toponimo “via Palio dell’Oca” proprio di un breve tratto di strada e ricollegabile a un’antica usanza locale. Agostino Cavalcabò, nel suo ancora oggi fondamentale Le vicende dei nomi delle contrade cremonesi, ricorda che il nome originario di questa via era “Contrada del Carnefice”, in quanto luogo dell’abitazione del boia incaricato delle esecuzioni capitali che avvenivano, fino al Cinquecento, nella piccola piazza di S. Erasmo, nella quale il breve tratto di strada sboccava, davanti alla chiesa intitolata al Santo. La pianta di Antonio Campi del 1583 localizza esattamente la chiesa di S. Erasmo e la contrada Gonzaga, l’attuale via XI Febbraio, contrada che già agli inizi del Cinquecento Bordigallo aveva connotato come una delle più importanti della città; tuttavia, né l’uno né l’altro storico fanno riferimento alla Contrada del Carnefice, che si può identificare nella pianta con un tratto senza denominazione, quasi a volerne denotare la scarsa significatività. Infatti per oltre due secoli non se ne trova riferimento, fino a che nel Comparto del 1788, dopo la demolizione della chiesa di S. Erasmo, essa appare come Contrada dell’Oca, probabilmente con riferimento a una tradizione popolare cremonese oggi fra le meno note....
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