Dopo aver tracciato le principali linee relative alle origini della storia e dell’arte della Cattedrale, il Museo Diocesano dedica una particolare attenzione alla figura di Maria. Donna che pone il Suo sguardo amorevole sulla città, giovane Vergine alla quale appare l’angelo messaggero, madre di un Bambino posto fra cielo e terra, santa protettrice del popolo: le molteplici attitudini di Maria sono espresse in queste sale attraverso opere pittoriche e scultoree che attraversano secoli di storia, paesi del contado cremonese e stili davvero differenti fra di loro.
Ad aprire la sezione dedicata a Maria è proprio Boccaccio Boccaccino, protagonista indiscusso del panorama artistico locale fra fine Quattrocento e inizio Cinquecento. Due sono le opere di cui è autore: così differenti fra loro e, allo stesso tempo, così simili.
L’Annunciazione, prima in collezione Boncompagni Ludovisi, ora pezzo pregiato della collezione Arvedi, risplende della grande lezione che l’autore apprende nel suo viaggio a Roma. Volti aggraziati, panneggi voluminosi, un’imponente architettura di stampo rinascimentale sono gli ingredienti tipici dell’arte raffaellesca di cui Boccaccino fa tesoro e che riporta a Cremona inserendo questi nuovi canoni e linee nel contesto locale. L’architettura fantasiosa rievoca il contesto ecclesiale sullo sfondo: cupola e catino absidale sono elementi realizzati con particolare cura e attenzione verso quella prospettiva centrale a cui il Boccaccino è tanto affezionato. L’autore, però, fra colonne e volte di marmo bianco non manca di raffigurare quell’hortus conclusus (giardino recintato) simbolo della verginità di Maria, che mescola spazi chiusi e aperti con grande naturalezza. L’architettura diventerà fonte di ispirazione verso quelle eleganti e raffinate linee architettoniche che traccerà sulle pareti della navata centrale della Cattedrale nelle raffigurazioni dedicate alle storie della Vergine e di Gesù.
Quando lo sguardo attento del visitatore si posa sui personaggi raffigurati in mezzo a tutto quello splendore, non potrà far a meno di riconoscere quelle figure così eleganti e raffinate, quel panneggio così voluminoso e arioso dei mantelli che ricoprono Maria e l’Arcangelo...
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