e non puoi non volerli conoscere»
intervista a Lola Airaghi
Domandatele di disegnare qualunque cosa, e dal suo pennello, ogni volta, scaturirà un elemento magico e originale. Talento grafico indiscusso, figura di spicco della scena fumettistica nazionale, Lola Airaghi offre la sua opinione circa la “letteratura disegnata”, avviando un dibattito - condotto in equilibrio su quell’immaginario “filo” che lega la tradizione e l’innovazione - che, senz’altro, infiammerà gli appassionati di comics.
La nuova linea editoriale dettata da Davide Bonelli rispecchia quella di altre importanti Case editrici italiane: sì alla presenza dei propri albi nelle edicole, ma sempre maggiore attenzione alle librerie. Indizio di un’evidente evoluzione del mercato editoriale.
«Entrare nel reparto delle librerie riservato ai fumetti e trovare un incremento notevole di possibilità di scelta di lettura non può che essere stimolante. È evidente la volontà di sperimentazione nei formati e nella qualità, oltreché nei più svariati linguaggi visivi. Di contro, tuttavia, noto proposte pensate più per un pubblico mirato: i collezionisti. Questi certamente conoscono il prodotto e gli sono affezionati, tant’è che spesso acquistano storie già lette, ristampe, volumi poco pratici alla lettura, forse perché spinti ad aggiornare la propria collezione. Questo, in vista di un ampliamento del panorama fumettistico, può creare l’effetto opposto: anziché aprire nuove porte, può scoraggiare possibili lettori (sia aficionados alla ricerca di nuove storie sia utenti alle prime armi), sensibili a nuovi archetipi comunicativi».
Già sulle pagine di Dylan Dog, ancor più su quelle di Brendon e Morgan Lost - sue autentiche “creature” -, Claudio Chiaverotti ha declinato due personaggi capaci di fare grande “presa” sul pubblico italiano. Quali i punti di forza di un paio di saghe a fumetti tanto innovative?
«Brendon e Morgan Lost godono di un fascino evidente: li vedi e non puoi non volerli conoscere. È Chiaverotti a produrre quest’incantesimo....
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