Il primo impianto entrerà in funzione entro la fine dell’anno, il secondo per la metà del 2015. Entrambi basati sulla tecnologia Arvedi Esp (endless strip production, il processo di colata e laminazione in continuo, ndr). Subito dopo ne seguiranno altri due per una capacità produttiva complessiva annua di 8 milioni di tonnellate di acciaio di altissima qualità. A poco meno di un anno dalla firma del contratto, il rapporto di collaborazione fra Gruppo Arvedi, Siemens Vai e Rizhao Steel Holding Group, una delle più grandi industrie siderurgiche cinesi, compie un ulteriore salto di qualità.
Oggi, domenica 18 maggio, era presente a Cremona una folta delegazione delle istituzioni del Shandong (provincia costiera situata lungo la regione più orientale dell’immenso Paese asiatico con una popolazione che sfiora i 100 milioni di abitanti), delle istituzioni locali (presenti fra gli altri il sottosegretario alle Riforme, Luciano Pizzetti, l’On. Franco Bordo, il presidente della Provincia di Cremona, Massimiliano Salini, il sindaco Oreste Perri, il consigliere Carlo Malvezzi e l'ex vicepresidente della Regione Lombardia, Gianni Rossoni, e del gruppo siderurgico cinese che hanno siglato un importante accordo che prevede la realizzazione, la fornitura e l'avvio da parte dei due big industriali europei (Arvedi e Siemens) di quattro impianti di colata e laminazione in continuo basati sulla tecnologia Arvedi ESP al player siderurgico cinese. Gli impianti faranno parte di uno stabilimento siderurgico situato a Rizhao, nella provincia dello Shandong. Il valore complessivo del progetto è pari ad 1 miliardo di euro. L'accordo siglato oggi rappresenta la prima pietra di un rapporto pluriennale che interesserà le tre società coinvolte.
E' stato lo stesso presidente del Gruppo siderurgico italiano, Giovanni Arvedi, a spiegare la portata dell'accordo: «Attraverso la realizzazione di questi impianti di moderna concezione la Cina ha la possibilità di saltare una generazione colmando il divario tecnologico che la separa dai Paesi più evoluti». Proprio a questo riguardo il presidente del gruppo Arvedi ha spiegato come anche gli Stati Uniti, oggi, si trovino nella necessità di compiere un salto di qualità nel processo produttivo dell'acciaio. «Il futuro - continua il noto imprenditore - è rappresentato da impianti più agili, flessibili e più piccoli. Impianti regionali, che negli Usa sono stati introdotti per la prima volta nel 1985, che evitano il tarsferimento di persone da uno stato all'altro. Gli impianti americani hanno queste caratteristiche, ma non sono tecnologicamente avanzati come quello di Cremona e come quelli che stanno per essere costruiti in Cina. Da parte nostra abbiamo attivato dei contatti con alcuni importanti esponenti del mondo siderurgico statunitense per verificare se esistono delle possibilità nel loro Paese».
Arvedi ha anche parlato del futuro delal siderurgia in Italia. «La situazione è estremamente complessa - dichiara - per questioni di tipo giuridico, finanziarioe d ambientale, ma il Paese ha bisogno di uno stabilimento come quello di Taranto. Purchè quell'impianto torni ad essere competitivo. D'altra parte, bisogna capire che la siderurgia è una cosa seria, non può essere improvvisata».
Secondo il vice governatore della provincia del Shandong, Zhang Chao Chao, «ci sono tutti i presupposti per una collaborazione di successo». «Desidero confermare la nostra totale collaborazione» - ha aggiunto Arvedi - per il successo di questo progetto che si basa sulla tecnologia oggi più evoluta al mondo».
Ed è proprio questa la ragione della partnership varata a Cremona. Come conferma Jue Jan, Director Senior Vice President del gruppo Rizhao: «Noi desideriamo migliorare le nostre tecnologie per arrivare ad una riduzione dei consumi e dell'inquinamento. Arvedi è un buon partner per arrivare ad una riduzione del consumo di energia e delle emissioni in atmosfera».
«E’ per noi un grande orgoglio, come italiani, prima ancora che come imprenditori - ha commentato Arvedi - che un importante operatore cinese abbia scelto di investire nella tecnologia sviluppata nel nostro Paese da un’azienda come la nostra che ha sempre creduto nell’innovazione e nella possibilità di sviluppare una siderurgia sostenibile e di assoluta qualità. Da parte nostra assicureremo il massimo impegno affinché questi due nuovi impianti scelti dagli amici cinesi divengano un esempio mondiale di efficienza, qualità e mix produttivo. Si tratta di un progetto di grande rilevanza, sia sotto l'aspetto tecnologico e industriale, sia per volumi ed elevata qualità di gamma di prodotti; e mi piace sottolineare come l’abbinamento del processo Arvedi ESP al ciclo integrale offra nuove e concrete possibilità di affermazione della nostra tecnologia nel mondo».
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