società e struttura. L’obiettivo è diventare uno dei protagonisti del segmento «premium». Questa mattina a Milano un’altra tappa nel progetto di rinnovamento con la presentazione del nuovo marchio. L’oleificio è punto di riferimento anche nella responsabilità sociale d’impresa
Le prime notizie dell’avventura impreditoriale della famiglia Zucchi risalgono all’inizio dell’800 con una produzione artigianale di oli di semi nelle pianure del lodigiano. Due secoli dopo l’Oleificio - che oggi si estende su un’area di 80 mila metri quadrati alle porte di Cremona, nella zona del porto Canale - è un’azienda modernissima, fortemente proiettata sui mercati internazionali, e determinata a raggiungere una quota di rilievo anche nel settore dell’olio d’oliva (che attualmente - precisa Manuel Sirgiovanni, neo direttore del marketing - rappresenta il 32% del giro d’affari complessivo).
L’azienda, una delle più importanti in Italia del comparto alimentare, 120 dipendenti e 167 milioni di euro di fatturato nel 2013, (+3% rispetto all’anno precedente), con una crescita del 12% dei volumi, sembra avere risentito meno di altri della grave congiuntura di questi anni e si appresta ad iniziare un nuovo capitolo della sua storia gloriosa. Oggi, martedì 25 marzo, a Milano sarà infatti presentato il nuovo marchio Zucchi, un albero che affonda le radici nell’anno di nascita dell’azienda, il 1810.
«Negli ultimi anni abbiamo realizzando una profonda riorganizzazione a livello societario e gestionale» - dichiara Alessia Zucchi, chief financial officer (direttore finanziario, ndr) dell’oleificio, che...
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