Presidente Allegri, la “Legge Sbarra” viene salutata come una pagina storica che attua l’articolo 46 della Costituzione. Dal punto di vista delle imprese, quali sono le implicazioni più significative dell’introduzione di una partecipazione dei rappresentanti dei lavoratori?
«La legge prevede quattro requisiti. Una partecipazione gestionale che si concretizza in scelte strategiche; una economico-finanziaria commisurata ai risultati e al profitto d’impresa; una organizzativa legata alle decisioni relative alle fasi produttive della vita dell’impresa ed una consultiva disciplinata ed incentivata per legge. Sulla partecipazione economica e finanziaria non vi sono particolari elementi ostativi e, ad oggi, è già in atto poiché è un modo per coinvolgere le maestranze, nell’ambito di un progetto sostenibile, legato ai risultati ottenuti. Se la partecipazione gestionale è strutturata, invece, l’elemento della competenza diventa essenziale, soprattutto nei posti chiave dell’azienda, idem per quella consultiva, il cui requisito fondamentale risiede nel fatto che vi siano persone qualificate. La partecipazione aziendale, insomma, non può prescindere dalle competenze individuali, sebbene un lavoratore sia stato eletto dai propri rappresentanti. Quando le scelte strategiche imprenditoriali seguono logiche competitive internazionali, il rischio di commettere errori è grande.
Se si vuole che una realtà funzioni, è necessario, dunque, essere competitivi e per esserlo si devono capire i propri obiettivi, i propri driver e creare progetti di sviluppo adeguati. Più ci si avvicina al vertice di un’azienda, maggiori sono le competenze richieste: non ci si può permettere di eleggere persone inadatte al ruolo ed oggi trovare persone preparate può essere difficile. Le logiche da rispettare sono quelle del mercato e questo non perdona l’incompetenza; laddove per competenza intendo la capacità di prendere decisioni importanti come la sostituzione di macchinari, attrezzature, modelli produttivi, tutti elementi che oggi permettono ad un’azienda di sopravvivere in un contesto così complesso. Se a queste logiche se ne sovrappongono altre - locali, datoriali, o di rappresentanza - che non hanno nulla a che vedere con le prime, nulla funziona più»...

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Beatrice Silenzi

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