In manette i due "mister X" ancora in attività
e tra gli indagati anche Gattuso e Brocchi
È approdata alla sua quarta fase l'inchiesta Last Bet, con cui la procura di Cremona sta svelando i meccanismi e i protagonisti di un sistema internazionale di manipolazione di partite di calcio in relazione al calcioscommesse.
Confermando dunque le anticipazioni pubblicate da Mondo Padano nell'edizione del 6 dicembre, stamattina all'alba sono stati perfezionati 4 arresti e 16 perquisizioni in tutta Italia (6 le richieste di misure cautelari e 21 nuovi indagati nelle richieste del procuratore DiMartino, accolte in larga parte al gip Guido Salvini).
Al centro l'individuazione e l'identificazione di due figure che corrispondono alla figura definita Mister X dalla stampa nazionale. «Le figure in realtà sono due – ha spiegato Di Martino durante la conferenza stampa – anche se in alcuni momenti dell'indagine sono sembrati quasi accavallarsi in un unico soggetto». In realtà tra i due esiste un legame fitto ricostruito attraverso intercettazioni e tabulati telefonici ed una sostanziale unità d'intenti. «La figura prevalente – dice ancora Di Martino – è quella di Francesco Bazzani, detto “Civ”». Di lui parla per primo Erodiani («si prendeva 7/800 mila euro per una partita di Serie A, comprensivi del denaro necessario per la corruzione», mentre in un'intercettazione Bellavista si lamenta che a Civ e “al vecchietto” rimanessero 300mila euro), uno dei testi fondamentali per ricostruire l'organizzazione che in questa fase assume come centro nevralgico la città di Bologna, dove operava il “gruppo” facente capo all'ex calciatore Giuseppe Signori. Bazzani in particolare sarebbe la figura in grado di garantire risultati certi delle partite di Serie A grazie alla propria rete di conoscenze nel mondo del calcio professionistico di massimo livello: «Dirigenti e calciatori» spiega sempre il procuratore. E sono soprattutto calciatori ad emergere dai contatti telefonici di Bazzani. Tra questi anche nomi eccellenti come quello di Gennaro Gattuso (al Milan all'epoca dei fatti, 2011) o Cristian Brocchi (ex Lazio), finiti sul registro degli indagati e oggetto di perquisizioni avvenute in mattinata. «Si tratta di provvedimenti necessari a recuperare materiale, soprattutto informatico, che possa portare elementi utili alle indagini» specifica Di Martino.
Tra gli indagati anche Leonardo Colucci, calciatore ex Bologna e Modena con un passato anche con la maglia della Cremonese. Il suo coinvolgimento non riguarda il periodo in cui ha giocato a Cremona, ma si riferisce ai suoi trascorsi nel Modena, durante i quali avrebbe intrattenuto contatti con lo stesso Bazzani, che nei giorni precedenti le gare Sassuolo-Modena, Modena-Siena, Modena-Ascoli, Modena-Crotone, tutte del 2011.
Gare a cui si aggiungono in questa fase dell'inchiesta altri 53 incontri disputati nel 2013, citati nelle intercettazioni. Incontri per cui si apre un nuovo fronte, con una nuova presunta associazione a delinquere (questo il reato contestato a tutti gli indagati), in cui la figura di riferimento è quella di Salvatore Spadaro, messinese, definito “il vecchietto” in diverse intercettazioni e riconosciuto da diversi collaboratori (tra cui lo “zingaro” Gegic). Si tratta del “mister X” con cui si incontrarono Gegic e Ilievski presso l'Hotel Unatocq di Milano. L'uomo proponeva la vendita di informazioni su risultati pilotati per gare di serie A (le avrebbe svelate soltanto pochi minuti prima della gara) in cambio di 650 mila euro. A distanza di due anni da quegli incontri Spadaro aveva ripreso la sua attività intervenendo soprattutto su gare di Lega Pro e Serie B sfruttando i contatti con gli altre due arrestati, Cosimo Rinci (dirigente del Riccione Calcio, che si appoggiava in particolare a Ermanno Pieroni, ex presidente dell'Ancona Calcio) e Fabio Quadri, operatore di agenzia di scommesse che riceveva informazioni su gare definite certe cercando in cambio di trovare “finanziatori”, come dimostra il tentativo di mettere in contatto Spadaro con un cittadino Cinese soprannominato “Massimo”. «Questa seconda associazione – spiega Di Martino – ha natura più locale operando essenzialmente sul territorio italiano» tra Sicilia, Emilia-Romagna e Lombardia.
Rinci, in particolare, intrattiene contatti anche con Salvatore Antonio Intilisano, ex responsabile amministrativo della società (fallita) U. S. Pergocrema 1932, già condannato dalla giustizia sportiva per illeciti riscontrati l'incontro tra i gialloblù e il Trapani del novembre 2011. I contatti registrati nelle intercettazioni sono però del 2013 e si riferiscono a partite di Serie B: dai dialoghi registrati emergono particolari interessanti come il coinvolgimento di un presidente di club non specificato e il riferimento a vere e proprie tariffe: «ho trovato 5 giocatori a 25 mila euro l'uno e l'allenatore che porta 70 mila euro».
«Un segnale – commenta Di Martino – che nonostante i metodi appaiano cambiati e il livello delle gare si sia abbassato, resta ben evidente, oltre alla vendita di informazioni, anche un meccanismo di tipo corruttivo». Che coinvolgeva e coinvolge calciatori e dirigenti.
VIDEO - LA CONFERENZA STAMPA DEL PM DI MARTINO
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