Un naufragio collettivo
Senz'anima. La Cremonese che lascia lo Zini a capo chino dopo il quarto ko casalingo è una squadra smarrita. Travolta da se stessa e da un Venezia tosto come deve esserlo una realtà di Terza serie, resta ora in attesa che il proprio destino di compia. La panchina di Vincenzo Torrente, a questo punto, è assai più che a rischio. I grigiorossi hanno smesso di rispondere ai comandi del tecnico e l'ultima avvilente prestazione è la cruda fotografia di questa realtà. E se, come possibile, l'allenatore pagherà il conto per tutti, c'è ancora da capire come suddividere i pesi delle responsabilità all'interno del gruppo. Con i lagunari sono state sufficienti poche battute per scatenare la solita tempesta che avrebbe travolto Loviso e compagni. La speranza di rivivere la prova gagliarda di Vicenza si è spenta sul balzo di Vigorito, che con la punta delle dita ha spinto sulla traverso il destro carico di rabbia di Caridi. E con il pallone, su quel legno ha sbattuto anche la fiducia della Cremonese che si è immediatamente disunita, lasciando campo aperto agli ospiti. Bocalon, applaudissimo ex di turno, ha ammattito la difesa che si è ritrovata senza Minelli già al 21'. Il centravanti è entrato in tutte le manovre decisive, segnando due reti e lavorando splendidamente il pallone che passando poi fra i piedi di Maracchi ha portato alla rete del primo vantaggio, firmata da Margiotta. Un gancio alla mascella che ha piegato le ginocchia ai grigiorossi. Il provvisorio 1-1 di Brighenti è stato l'unico bagliore in una domenica dove non resta nulla da salvare. Errori individuali e di posizione hanno riportato il Venezia avanti pochi secondi dopo, spingendo definitivamente la Cremonese fuori dal ring. Una squadra alle corde, in balia della fisicità degli uomini di Dal Canto sempre pronti ad interrompere le azioni grigiorosse anche in modo energico. Dall'altra parte, invece, la razionalità ha lasciato campo alle nevrosi con il pubblico spazientito dai troppi errori e i giocatori incapaci di sciogliere la nebbia diventata fitta dentro la testa. Stavolta il flop è generale, a cominciare dalla prova di Bremec beffato da Bocalon in avvio di ripresa con un tiro scoccato da una trentina di metri dalla porta. Così non si salvano la voglia gettata nella mischia da Caridi e Palermo (nel finale una traversa anche per lui) e nemmeno la zampata di Brighenti. Naufraga Visconti, rimasto imbrigliato alle proprie paure; non salpa Avogadri, schiacciato a destra dalle giocate degli avversari. Malissimo i centrali, a cominciare da un irriconoscibile Bergamelli, in balia del giovane Margiotta. Impalpabile il centrocampo, con Loviso parso l'ombra di se stesso. E anche Casoli, che spesso ha salvato la baracca ricorrendo alla propria generosità, è incappato nella peggior prestazione da quando veste il grigiorosso. Un'altra settimana difficile attende la Cremonese, scivolata al settimo posto a undici punti dalla capolista Virtus Entella. E proprio alla vigilia della trasferta di Chiavari.
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