Originariamente atteso a Cremona, lo scorso venerdì 10 maggio, il generale Roberto Vannacci è stato ospitato nella sala consigliare del Comune di Robecco d’Oglio per la presentazione del suo secondo libro “Il coraggio vince. Vita e valori di un generale incursore”; ad attenderlo numerose persone. Tanti gli interventi da parte del pubblico.
“Il coraggio vince” il suo secondo libro uscito nelle librerie a poca distanza da “Il mondo al contrario”. Come mai la scelta di raccontarsi in prima persona tramite un’autobiografia? Era già in cantiere prima dell’uscita del suo primo libro, o è arrivata come conseguenza?
«Il secondo libro nasce su due filoni. Dopo il successo del primo sono stato contattato da una grande casa editrice italiana che esplicitamente mi ha detto che non avrei potuto non scriverne un secondo; la loro fiducia, e insistenza, in tal senso sono state molto convincenti. L’altro filone motivazionale che mi ha portato a scriverlo, è il fatto che il primo libro sia stato deliberatamente travisato e totalmente falsificato in molti aspetti. Per queste ragioni ho deciso di scriverne un altro nel quale potessi fornire la chiave di lettura originale, cosa effettivamente io volessi comunicare nella mia prima pubblicazione. Questo non perché fossi convinto di aver scritto in modo equivoco o non chiaro, ma perché ci sono state persone che deliberatamente hanno snaturato i concetti espressi. Chiaramente sapevo che non avrei recuperato la fetta di società in mala fede, ma forse sarei potuto essere più incisivo su quella piccola, ma esistente, fetta di società che era rimasta nel dubbio. Con “Il coraggio vince” intreccio la mia vita con le tematiche de “Il mondo al contrario” per far capire non solo che cosa penso, ma in particolare quali sono le esperienze che ho maturato e che mi hanno portato a esprimere queste idee. Volevo rimarcare ancora una volta la natura originale dei concetti che avevo espresso».
Nel sottotitolo si definisce un “generale incursore”, termini che senza dubbio riguardano la sua professione. L’essere incursore nella vita quotidiana quali valori rispecchia?
«L’incursore è quello che affronta la vita sfruttandone i principi al contrario, è un po’ il professionista delle missioni impossibili. Tutto ciò che è considerato molto difficile, se non impossibile, da fare lo si affida agli incursori. Gli incursori raggiungono questi obiettivi perché riescono a (...)».
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