dal 1° gennaio 2012 a marzo 2013
Oltre 2 mila i posti di lavoro andati in fumo negli ultimi 15 mesi in provincia di Cremona. A lanciare il nuovo allarme è Giuseppe Sbaruffati della Cisl di Cremona che sottolinea come sia soprattutto il Cremasco la parte del territorio più colpita (anche per la perdurante sofferenza delle imprese metalmeccaniche), ma anche la parte della provincia più dinamica e in grado di offrire le occasioni di reimpiego più numerose. Anche grazie alla crescita del polo della cosmesi.
E sono sempre i numeri, raccolti dalla Cisl con grande precisione, a fornire uno spaccato particolarmente crudo di una situazione di crisi che non allenta la presa sulle nostre imprese. Dei 2.107 posti di lavoro persi da gennaio 2012 alla fine di marzo, 1.347 sono uomini, 760 donne. Nel 2012 è stato ottobre il mese più pesante con 316 posti di lavoro persi, mentre in questo primo scorcio dell'anno nel solo mese di gennaio se ne sono andati altri 260.
A Cremona la forze lavoro (da 15 anni in su) era di 165.000 unità nel 2008 scese nel 2011 a 162.000. Nell'analisi di genere le donne aumentano di 2 mila unità, mentre gli uomini diminuiscono di 5 mila. Le cause sono da ricercare nella contrazione della popolazione in età di lavoro e in una minor partecipazione al mercato del lavoro che manifesta una ridotta voglia di ricercare attivamente un'occupazione.
La lettura dell’attuale mercato del lavoro – A fronte di un tasso di disoccupazione che in provincia di Cremona si attestava al 4 nel 2008, nel 2010 il valore è lievitato fino al 6,6% per poi ridursi al al 5,4% nel 2011 a causa dell’accentuazione dell’effetto scoraggiamento (flussi da disoccupazione a inattività)
Se invece consideriamo il tasso di disoccupazione esteso – che include anche gli inattivi disponibili al lavoro – otteniamo un tasso di disoccupazione cresciuto dall'8,4% a 9,12% dal 2010 al 2011 a fronte di un tasso del 13,9% e 8,2% in Italia e Lombardia.
Componente femminile svantaggiata - nel 2011 il tasso esteso è pari al 12,4% a Cremona rispetto al 10,8% in Lombardia ed al 18% in Italia.
La disoccupazione nelle fasce di età - Non diminuisce la disoccupazione per i maschi nella fascia 25-34 che resta al 5%, diminuisce notevolmente per le donne nella stessa fascia di età ma, appunto, nella stessa fascia diminuisce la partecipazione femminile. Si comprime anche il tasso di disoccupazione nella fascia 18-29. Cala la disoccupazione sopra 35 anni ma scende fortemente la partecipazione maschile nella stessa fascia di età.
Il tasso di occupazione - Tra i 18 e 29 anni è più basso di circa 10 punti per i maschi e 7 punti per le femmine rispetto al 2007. Tra i 25 e 34 anni la contrazione è altrettanto forte: -7 punti. E’ meno intensa la diminuzione tra 35 e 44 anni pur restando sempre rilevante: -4
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