Le celebrazioni della vigilia in Cattedrale
La solennità patronale di sant’Omobono si aprirà ufficialmente mercoledì 12 novembre alle 17.30 in Cattedrale con il canto dei Primi Vespri del Santo, cui prenderanno parte i canonici del Perinsigne Capitolo della Cattedrale. A guidare la celebrazione sarà mons. Giuseppe Perotti, presidente del Capitolo.
Alle 18.15 il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini, presiederà l’Eucaristia già della solennità patronale.
Programma di giovedì 13 novembre
Giovedì 13 novembre la Cattedrale di Cremona sarà aperta dalle ore 8 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19, con possibilità di accedere alla cripta dove sono conservate le spoglie del Santo Patrono. A garantire il regolare afflusso dei pellegrini sarà l’Associazione Nazionale Carabinieri di Cremona.
In mattinata le Messe saranno celebrate alle ore 8 e 10.30, quest’ultima presieduta del vescovo Lafranconi. Nel pomeriggio, alle 17, il presule presiederà i Secondi Vespri. Alle 18 l’ultima Messa della giornata.
L’omaggio al patrono e la Messa pontificale
Poco dopo le 10 al portone della Cattedrale il parroco mons. Alberto Franzini accoglierà la delegazione dell’Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Gianluca Galimberti, con il gonfalone della città.
Alle ore 10.15 nella cripta della Cattedrale, dove è custodita l’urna con il corpo del Santo Patrono, le autorità civili attenderanno il Vescovo, che giungerà accompagnato dal Perinsigne Capitolo della Cattedrale. Mons. Lafranconi riceverà l’omaggio dei ceri da parte dell’Amministrazione Comunale. Seguirà la recita della preghiera a sant’Omobono scritta dallo stesso mons. Lafranconi.
Alle 10.30 il Vescovo presiederà in Cattedrale la solenne Messa pontificale.
All’inizio della liturgia il vicario generale, mons. Mario Marchesi, prenderà la parola per formulare al Vescovo, a nome dell’intera diocesi, gli auguri per il 50esimo anniversario di ordinazione sacerdotale che ricorre quest’anno: mons. Lafranconi fu ordinato presbitero nella Cattedrale di Como il 28 giugno 1964 dal vescovo Felice Bonomini.
Concelebreranno la solenne liturgia: il vicario generale, mons. Mario Marchesi; il presidente del Perinsigne Capitolo della Cattedrale, mons. Giuseppe Perotti; il parroco della Cattedrale, mons. Alberto Franzini; i canonici della Cattedrale; i delegati episcopali; e diversi sacerdoti diocesani.
La celebrazione sarà impreziosita dai canti del Coro della Cattedrale diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi; all’organo il maestro Fausto Caporali; guiderà l’assemblea il maestro Carlo Alberini.
Il servizio liturgico, coordinato dal cerimoniere vescovile don Flavio Meani, sarà svolto dagli studenti del Seminario Vescovile di Cremona.
Come consuetudine alla presentazione dei doni (offertorio) una rappresentanza dell’Associazione artigiani della provincia di Cremona, insieme ad alcuni rappresentanti di altre città della Lombardia, consegneranno al Vescovo alcune stoffe insieme a un’offerta da destinare alla Caritas diocesana.
La Messa sarà trasmessa in diretta televisiva su Cremona1, radiofonica sulle frequenze di RCN e attraverso internet dal portale www.diocesidicremona.it grazie al servizio streaming di TRCweb.
Il pranzo con i poveri
Al termine della Messa il Vescovo si recherà come consuetudine alla Casa dell’Accoglienza per pranzare insieme alle persone in difficoltà, ospite della Caritas Cremonese e della Società San Vincenzo de’ Paoli diocesana che gestisce le “Cucine benefiche”. Nell’occasione mons. Lafranconi incontrerà i volontari della San Vincenzo con la presidentessa Angela Pluderi Carli, le persone che usufruiscono dei servizi delle Cucine benefiche e quanti sono ospitati presso la Casa dell’Accoglienza di Cremona. Presenti anche le autorità del territorio.
I Secondi Vespri di S. Omobono con l’ammissione agli Ordini Sacri
Alle 17 mons. Lafranconi presiederà in Cattedrale i Secondi Vespri di Sant’Omobono. Prenderanno parte alla preghiera: il Vicario generale, i canonici della Cattedrale, i delegati episcopali, il rettore del Seminario don Enrico Trevisi, il direttore spirituale don Primo Margini, il vicerettore don Marco D’Agostino.
Il Vespro sarà animato con il canto dal coro “Voci Virili di Cremona” diretto dal maestro don Graziano Ghisolfi; all’organo il maestro Fausto Caporali.
Durante la celebrazione saranno ammessi al Diaconato e al Presbiterato fra Richard Kossi Aglah e fra Justin Messanvi, membri dei Missionari di Gesù e di Maria, l’associazione religiosa fondata dal sacerdote togolese don Emanuele Daye. Rispettivamente di 37 e 33 anni, i due giovani, dopo un anno di postulato e due di noviziato, nel 2005 hanno emesso i voti semplici e nel 2013 quelli perpetui. Dal 2011 i due religiosi si trovano in Italia per gli studi teologici nel nostro Seminario e sono ospiti presso la comunità di Cicognolo, dove collaborano nella pastorale ordinaria, così come 30 anni fece don Emanuele. Fra Justin, il più giovane, è nato a Agotime Adame, sul mare. Il trasferimento della sua famiglia l’ha portato nella diocesi di Kpalimé, sull’altipiano, terra d’origine di fra Richard, nato a Agou. È lì che entrambi hanno conosciuto don Emanuele e la sua famiglia religiosa.
Con il rito dell’ammissione agli Ordini Sacri i candidati manifestano pubblicamente il proprio libero e consapevole intendimento di diventare sacerdoti, mentre la Chiesa, nella persona del Vescovo, ne riconosce l’idoneità a proseguire la preparazione spirituale e teologica.
I Vespri saranno trasmessi in diretta internet sul portale diocesano www.diocesidicremona.it grazie al nuovo servizio streaming di TRCweb.
Le celebrazioni nella chiesa di S. Omobono
In occasione della solennità patronale di sant’Omobono, nell’omonima chiesa di via Ruggero Manna a Cremona (appartenente giuridicamente alla parrocchia “Ss. Giacomo e Agostino”), sono in programma diversi momenti liturgici che culmineranno nella festa del 13 novembre.
Da lunedì 10 a mercoledì 12 novembre si svolgerà il Triduo con la celebrazione dell’Eucaristia alle 18.30.
Giovedì 13 novembre, nel giorno di sant’Omobono, le Messe saranno celebrate alle 8.30, 10, 11.15, 17.30 e 18.30. Alle 17 il canto del Vespro.
Il concerto di S. Omobono in Cattedrale
Domenica 9 novembre, alle 21, nella Cattedrale di Cremona vi sarà il tradizionale concerto d’organo di S. Omobono. La serata si colloca a conclusione del Festival Organistico Internazionale “Tarquinio Merula”, promosso dalla Scuola diocesana di musica sacra “Dante Caifa” insieme all'Associazione Marc'Antonio Ingegneri con il contributo della Fondazione Arvedi-Buschini. Alla tastiera dell’organo Mascioni il maestro Giancarlo Parodi.
Nell’ambito dell’evento sarà presentata l’Opera Omnia per organo di Giuseppe Denti (Ed. NEC) e il cd “L’organo Mascioni della Cattedrale di Cremona” di Giancarlo Parodi (MV Cremona).
Giancarlo Parodi Dal 1963 organista della basilica di Santa Maria Assunta in Gallarate (Varese). Già titolare della cattedra di organo e composizione organistica al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. Professore emerito di Organo principale al Pontificio Istituto di Musica Sacra di Roma. Docente alla Scuola diocesana di musica “Santa Cecilia” di Brescia. Fondatore e Presidente onorario a vita dell’ Associazione organistica “Renato Lunelli” di Trento. È socio accademico dell’Accademia degli Agiati di Rovereto, dell’Accademia degli Accesi e del Buonconsiglio di Trento, dell’Ateneo di Scienze Lettere e Arti di Bergamo È Commendatore “Al merito della Repubblica Italiana” e Commendatore dell’ “Ordine di San Gregorio Magno” della Città del Vaticano. Rilevante la sua attività concertistica in Italia, Europa, Usa, Giappone, Russia, Messico, Corea e Repubblica Dominicana. Copiose le riprese radiofoniche e televisive delle più importanti reti italiane ed estere. Ha inciso un cospicuo numero di LP e CD (oltre sessanta) con musiche di J. S. Bach, della famiglia Bach e di compositori del ’700, ’800 e ’900. È invitato a far parte di giurie per concorsi organistici internazionali e nazionali, a tenere masterclass e corsi di perfezionamento in Italia e all’estero. La Libreria Editrice Vaticana e il PIMS di Roma, hanno pubblicato il volume “Schegge in contrappunto. Colloqui con Giancarlo Parodi” a cura del prof Battista Quinto Borghi.
Organo Mascioni, op. 1066 (1984). Il primo organo di cui si ha notizia risale al 1425 (ma costruito probabilmente per sostituirne uno precedente), cui fanno seguito gli strumenti di Lorenzo Casali (1482) e di Giovanni Battista Facchetti (1546), conservato nel canneggio ma rifatto integralmente nella struttura da Bernardino Virchi nel 1621), per giungere agli organi di Eugenio Biroldi (1826), di Pacifico Inzoli (1879), della ditta Balbiani (1937) e Mascioni (1984). Se si escludono l’organo medievale (la cui esistenza pare ovvia, anche se solo presunta) e l’intervento radicale di Virchi, ben sei sono gli organi nuovi edificati in Cattedrale nel corso di cinquecento anni. Cassa e cantoria, disegnate da Giulio Campi nel 1543, sono opera di Filippo Vianini e Giuseppe Sacca (1544), mentre la doratura è dei fratelli Sabbioneta e risale al 1562. La facciata attuale, che sostituisce il precedente analogo prospetto di Giovanni Battista Facchetti del 1546, è opera di Pacifico Inzoli (1879), realizzata con il materiale rifuso proveniente dall’organo antegnatiano della chiesa cremonese di S. Pietro al Po. Lo strumento attuale è opera della ditta Mascioni e risale al 1985 (op. 1066). Dello strumento di Inzoli, oltre alla facciata, sono conservati i registri della Tromba 8’ del G.O. e del Principale 16’; a Biroldi appartengono la Tromba 16’ e tutto il Ripieno (10 file) del G.O.; il Contrabasso 16’ è di fattura settecentesca. Tre tastiere di 61 note (Do1-Do6); pedaliera concavo-radiale di 32 note (Do1-Sol3). Trasmissione meccanica per le tastiere e pedaliera; trasmissione elettrica per i registri.
Omobono “padre dei poveri”
Omobono Tucenghi nacque nella prima metà del XII secolo. Mercante di professione, abbracciò lo stato di vita della penitenza volontaria dedicandosi alla preghiera, alla devozione verso la Croce e alle opere di carità, ospitando e soccorrendo i poveri.
“Uomo di pace” si inserì come pacificatore nelle turbolente vicende della Cremona comunale, agitata anche religiosamente dalle correnti ereticali del suo tempo.
Morì all’alba del 13 novembre 1197, mentre, come era sua consuetudine, dopo la preghiera notturna nella chiesa parrocchiale di Sant’Egidio, partecipava alla Messa.
Nell’ottobre del 1198 il vescovo di Cremona, Sicardo, insieme a una delegazione di cui faceva parte anche il parroco di sant’Egidio, Osberto (dal 1977 confessore e direttore spirituale di Omobono), si recò a Roma per chiedere la beatificazione di Omobono a Papa Innocenzo III, che la concederà con la bolla “Quia pietas” del 12 gennaio 1199.
Il 25 giugno 1357 la salma di sant’Omobono fu trasferita in Cattedrale: la testa deposta nella cappella della Sacra Spina, gli altri resti in un’arca marmorea nella cripta sotto l’altare maggiore.
Dopo i decreti di Urbano VIII sulla riduzione delle feste di precetto, nel 1643 il Consiglio Generale di Cremona elesse Omobono come patrono principale della città.
Nel 1999 il vescovo di Cremona, Giulio Nicolini, fece effettuare una ricognizione canonica delle reliquie del Patrono. Venne anche effettuata una ricostruzione visiognomica che fu impressa su una maschera argentea collocata a protezione del teschio del Santo.
Sant’Omobono è patrono della città di Cremona e, insieme a Santa Maria del Fonte, patrono della diocesi di Cremona.
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