l Comitato Direttivo della FIOM-CGIL di Cremona esprime forte contrarietà e preoccupazione sulle recenti accelerazioni e posizioni del governo in materia di riforma del lavoro. Ancora una una volta tutta la discussione del dibattito politico su come uscire dalla crisi e ammodernare il nostro paese è incentrata sul fatto che debbano essere i lavoratori a pagare il prezzo più alto rinunciando ai propri diritti e tutele.
I lavoratori, da anni ormai, stretti nella morsa del ricatto della conservazione del proprio posto di lavoro, hanno pagato e stanno pagando già un altissimo prezzo in termini di peggioramento delle condizioni lavorative ed economiche, di perdita di posti di lavoro, di aumento della disoccupazione, di diminuzione del welfare
La ricetta che viene ancora proposta da questo governo è la stessa dei governi di centro destra e dei cosiddetti governi tecnici: comprimere i dritti per comprime il costo del lavoro ed aumentare la produttività. Abolire l'articolo 18, consentire il demansionamento e il controllo a distanza dei lavoratori significa distruggere, magari attraverso la scorciatoia del decreto, lo Statuto dei Lavoratori, fornendo alle aziende ulteriori strumenti per favorire i licenziamenti, lo sfruttamento dei lavoratori, la negazione dell’agire collettivo e del sindacato.
Tutto ciò non riduce la precarietà, non favorisce nuovo lavoro e mette tutti i lavoratori nelle condizioni di parità peggiori. Non vogliamo essere lo scalpo da portare alla Commissione Europea per ottenere lo sforamento del bilancio a favore dei poteri finanziari internazionali e delle imprese che de-localizzano e comprimono il lavoro.
In tutto questo non c'è traccia alcuna di una politica industriale di investimenti pubblici o privati che sostengano e rilancino nuovo lavoro, di indicazioni su come indirizzare e salvaguardare il nostro tessuto produttivo che sta lentamente deteriorando verso una situazione di non ritorno.
Occorre una grande mobilitazione contro i provvedimenti annunciati dal governo e della politica della commissione europea. al fine costringere il governo a confrontarsi con il Sindacato per discutere:
di come combattere la disoccupazione attraverso un piano straordinario di investimenti pubblici e privati e prevedendo ammortizzatori universali per tutti ;
di come favorire l'entrata dei giovani nel mondo del lavoro attraverso la cancellazione della riforma Fornero sulle pensioni;
di come combattere la precarietà abolendo le oltre 40 forme contrattuali, favorendo il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti;
di come allargare e rendere universali il diritto al lavoro e i diritti dei lavoratori, attraverso il ripristino e l'estensione a tutti dell'articolo 18 e di una legge sulla rappresentanza;
di come salvaguardare il potere di acquisto dei lavoratori difendendo la centralità dei Contratti nazionali di lavoro e prevedendo un reddito minimo garantito;
di come reperire nuove risorse attraverso la lotta alla illegalità, all'evasione fiscale e con la tassazione dei patrimoni.
Per questi motivi che il Comitato Direttivo della Fiom-Cgil Cremona decide di effettuare 4 delle 8 ore sciopero di categoria, già proclamate dalla Direzione Naz FIOM, nella giornata di giovedì 9 ottobre lasciando alla gestione delle RSU le altre 4 ore, ed impegna tutti i delegati a coinvolgere tutti lavoratori nella riuscita della grande manifestazione nazionale indetta dalla CGIL per il 25 ottobre 2014 a Roma (Piazza San Giovanni).
Nell'ambito delle iniziative a sostegno della piattaforma approvata dall'Assemblea Nazionale dei Delegati FIOM, giovedì 9 ottobre, nel primo pomeriggio, sarà presente presso la Camera del Lavoro di Cremona il segretario generale della FIOM Maurizio Landini per un incontro con le lavoratrici e i lavoratori.
L'attivo dei delegati invita la Camera del Lavoro di Cremona e le altre categorie territoriali a promuovere iniziative comuni territoriali volte a sostenere e rafforzare la mobilitazione nella provincia di Cremona.
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