Settembre, è tempo di tornare a scuola. In terra cremonese i primi a sentire il suono della ‘campanella’ – sottolinea Coldiretti Cremona – sono i più piccoli: i ‘pulcini’ degli agrinidi, per i quali nei giorni scorsi è ripartita l’avventura della “scuola in campagna”.
Ricominciano le giornate nell’orto, la cura degli animali della fattoria, la raccolta dei frutti di stagione, i giochi all’aperto, la scoperta dei colori e dei prodotti dell’agricoltura. “Siamo appena ripartiti, con la soddisfazione di aver avuto il riconoscimento di agri-nido, dopo l’esperienza iniziata da alcuni anni come micronido. L’aspetto fondamentale sarà come sempre il contatto con la natura, con gli animali, con la terra” sottolinea Federica Tassi, di Cascina Lago Scuro, agrinido di Stagno Lombardo, che accoglie dieci bambini. “Il primo settembre abbiamo riaccolto i bambini che riprendono dall’anno precedente, e abbiamo dato il benvenuto alle ‘matricole’. Il gruppo dei ‘vecchietti’ è andato a salutare gli animali: con entusiasmo hanno ritrovato i conigli, le caprette, gli asinelli. Come dei cari amici che si rivedono dopo un periodo di lontananza” racconta Gianna Balestra, di Piccoli Frutti, agrinido all’opera al Boschetto di Cremona, con diciotto iscritti.
Ogni giorno offre nuove scoperte. “Finché la stagione lo permette, cerchiamo di far stare i bambini il più possibile all’aperto. Abbiamo vari animali, fra cui galline e vacche al pascolo. C’è il caseificio, dove mostrare come nascono i formaggi, realizzando attività di manipolazione adatte alle diverse età – dice Federica Tassi, presso Cascina Lago Scuro –. Ci sono progetti legati alla conoscenza degli animali, c’è il percorso nell’orto, in cui si semina e si segue la crescita della piantina, c’è la raccolta della frutta. Cose non scontate, visto che tanti bambini sono abituati a vedere la frutta solo al supermercato. La pet therapy si affida alla presenza di un’educatrice cinofila e del suo terranova”.
“Il più piccolino ha 10 mesi, i grandicelli intorno ai due anni. Elemento conduttore, per tutte le attività, è l’avvicinamento alla natura, vegetale e animale – spiega Gianna Balestra, di Piccoli Frutti –. Dalla prossima settimana i bambini si fermeranno per il pranzo, a base dei prodotti del territorio e di stagione. Questi sono i giorni di zucche e patate: i bambini scoprono come nascono nell’orto e poi imparano a gustarle a tavola. Apprezzano molto i nostri piccoli frutti: more e lamponi, che raccolgono e mangiano direttamente nell’orto”.
Le storie - Due agri-nidi nati in terra cremonese, due donne (e mamme) alla guida. E due storie che, per Coldiretti Cremona, meritano di essere raccontate. Gianna Balestra fino al 2008 faceva l’impiegata. Negli anni della crisi, l’industria per cui lavorava ha messo vari impiegati in mobilità, fra cui Gianna. Per lei è stato l’input per realizzare un sogno: un agri-nido al ‘Boschetto’ di Cremona. Dapprima si è appoggiata alla piccola azienda agricola del marito poi, nel 2014, è diventata imprenditrice agricola ed è la titolare di Piccoli Frutti. “Le iscrizioni non mancano. Con il passaggio da micro-nido a nido, oggi siamo giunti a 18 iscrizioni – spiega –. Siamo nati da poco, con tante idee: in ottobre partiranno anche le attività pomeridiane post-nido, con proposte legate alle stagioni, e alcune saranno aperte anche alle famiglie. Da alcuni mesi siamo inoltre riconosciuti come fattoria didattica. Sono contenta d’aver puntato sull’agricoltura”. La scelta di Gianna ha creato lavoro per altre donne (all’agrinido ci sono la cuoca, l’educatrice, la coordinatrice pedagogica), e fra queste c’è la figlia Giulia che coniuga gli studi universitari con la presenza nello staff dell’agrinido.
Significativa anche l’esperienza di Federica Tassi, responsabile dell’agrinido Cascina Lago Scuro, nato presso l’omonima azienda, della famiglia Grasselli, a Stagno Lombardo. “Sono educatrice, lavoravo in un nido comunale – racconta –. Quando è nata mia figlia, ho pensato: sono una mamma che lavora, e presto affiderò la mia bimba a un nido, magari diverso da quello in cui opero. Dalla volontà di seguire personalmente la mia piccola, facendola crescere insieme ad altri bambini in un ambiente che considero ideale, è nato, nel 2010, il nostro micro-nido”. Luogo ideale è subito apparsa l’azienda agricola di famiglia. “Da quest’anno siamo ufficialmente un agri-asilo, con dieci iscritti – dice –. La nostra realtà cresce e trova grande risposta: all’inizio le adesioni giungevano solo da famiglie del paese, ora abbiamo iscritti anche dalla città di Cremona, che è a dieci minuiti di auto. I genitori scelgono di far crescere i figli in un posto che non è un appartamento, bensì una cascina a contatto con la natura, con gli animali della fattoria, con tante attività all’aria aperta”.
“L’ingresso progressivo delle donne nell’agricoltura italiana - rimarca Coldiretti Cremona - ha dato un forte impulso all’innovazione che ha caratterizzato il settore, con l'ampliamento delle attività ad esso connesse come la trasformazione dei prodotti, i servizi legati all'agribenessere, le fattorie didattiche, gli agriasilo, la pet-therapy, e altre innovazioni. Questa multifunzionalità, caratteristica principale delle aziende agricole condotte da donne, genera occupazione”.
La provincia di Cremona conta 5.375 imprese guidate da donne. Il comparto produttivo in cui le donne sono più numerose è il commercio con 1.568 imprese, seguito dai servizi per la persona (851 imprese al femminile). L’agricoltura è al terzo gradino, con 716 imprese agricole cremonesi guidate da donne (su un totale di 4.187 imprese agricole attive in provincia di Cremona). (dati 2° trimestre 2014 – fonte: InfoCamere - CCIAA Cremona)
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