Alberto Ferrari, 58 anni, dal 2020 è dirigente scolastico del liceo scientifico “Aselli” di Cremona, la stessa scuola in cui ha studiato durante l’adolescenza e dove ha fatto la maturità esattamente quarant’anni fa. Quelle mura, in cui oggi lavora, sono piene di ricordi, di fatiche didattiche, di sogni coltivati…

Professore, cosa ricorda della sua maturità?
«Un pochino di nostalgia per un’adolescenza, che comunque si chiudeva con un’esperienza, che io personalmente ho vissuto anche bene. Al di là dei risultati, era un’occasione per mostrare ai commissari, all’epoca tutti esterni tranne uno interno, il percorso di studi compiuto. Una disciplina veniva scelta dal candidato e l’altra dalla commissione. Io avevo scelto Italiano e speravo che, come seconda, uscisse Storia, abbinata, questa, che, in un liceo scientifico, poteva suscitare qualche dubbio. Infatti, la commissaria interna mi aveva fatto capire che l’intenzione era quella di interrogarmi in Fisica, con un commissario peraltro severissimo. Fortunatamente alla fine mi hanno lasciato invece storia. La decisione veniva comunicata solo il giorno prima dell’esame e ricordo che, quando l’ho saputa, ho vissuto uno dei giorni più belli della mia vita. Nonostante poi dopo io abbia fatto Matematica…»...

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Mauro Faverzani

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