È un killer silenzioso e pericoloso: il diabete è spesso un problema sconosciuto o sottovalutato, benché, secondo gli ultimi dati, ne sia affetto oltre mezzo miliardo di persone nel mondo. Compare in fasce di età sempre più giovani e rappresenta una vera e propria emergenza in ambito sanitario, anche per le ripercussioni che la malattia può avere sulle aspettative e sulla qualità di vita individuali e collettive.
Per questo la Casa di Cura «San Camillo» di Cremona vi ha dedicato lo scorso 16 aprile un’intera giornata, suscitando grande interesse ed una buona partecipazione. Cinquanta i cremonesiche si sono sottoposti per l’occasione al controllo della glicemia e moltissimi quelli che hanno chiesto informazioni; sono stati rilevati così i parametri antropometrici e sono stati forniti a tutti consigli utili per la prevenzione.
Ne parliamo col dottor Pierangelo Lazzari, responsabile medico del Centro per la Prevenzione e Cura del Diabete presso la Casa di Cura “San Camillo”.
Dottore, il diabete è una malattia in continua e costante diffusione a livello mondiale. Perché? Da cosa dipende?
«In Italia si stima che vi siano oltre quattro milioni di diabetici riconosciuti più un milione, che non sa di esserne affetto. Si tratta di una vera e propria pandemia, non di tipo infettivo certamente, bensì legata a comportamenti e stili di vita: un’alimentazione scorretta ed una ridotta attività fisica possono comportare tutti i fattori di rischio, come il sovrappeso o l’obesità ad esempio oppure talvolta anche una predisposizione genetica, che concorrono poi nello sviluppo del diabete. Il che giustifica l’ascesa, che noi abbiamo nel mondo di questa patologia»...
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