Vivremo un Primo Maggio di profonda riflessione per una Festa del Lavoro e dei Lavoratori che mai come quest’anno cade in un momento molto delicato: la guerra tra Russia e Ucraina che non sembra voler volgere al termine, le congiunture internazionali come se non bastassero tutti i risvolti generati dall’uscita dalla pandemia da Covid 19 che hanno avuto impatti concreti sulla vita delle persone. Tutto questo però non ci induce a tirare i remi in barca ma anzi ciò ci sprona a restare in prima fila, più concentrati e determinati che mai.
Il progressivo declino del ceto medio, i morti e gli infortuni sul lavoro che ci rimandano al tema della sicurezza e dei diritti, salari sempre più bassi e occupazione precaria rappresentano un quadro ancora nebuloso senza dimenticare il mondo del sommerso, del caporalato con lo sfruttamento dei più deboli. Una Festa del Lavoro e dei Lavoratori quindi che deve proiettarci verso il domani con lo slancio di una nuova partecipazione e la presa di coscienza che molto resta da fare in rapporto al tema lavoro: per questo dobbiamo “esserci da protagonisti per cambiare la cose”. Le continue difficoltà di questi anni hanno profondamente compromesso l’istruzione, la formazione e l’occupazione dei giovani, rendendo ancora più difficile il loro ingresso nel mondo del lavoro. Le crisi in atto hanno anche minato le certezze delle famiglie, l’abbiamo visto concretamente con la carenza di materie prime o l’aumento dei costi delle stesse. Tante professioni verranno superate a causa del disallineamento con le richieste del mercato e tutto questo dovrà essere affrontato tramite un cambiamento culturale verso un mercato del lavoro più dinamico e con conoscenze e competenze in aggiornamento continuo con la formazione e le vere politiche attive del lavoro al centro del sistema. La burocrazia non dovrà rappresentare un ostacolo alla crescita e neppure un alibi per chi è chiamato a prendere decisioni e a dare risposte. Il MCL continuerà a fare la sua parte, restando concentrato sui diritti e sulle esigenze dei lavoratori e sullo sviluppo integrale del sistema, con la persona sempre al centro; ponendo inoltre la massima attenzione a tutte le fragilità senza voltare la testa dall’altra parte come spesso ci ricorda Papa Francesco.
Un pensiero poi alle famiglie di coloro che sono morti e a quanti hanno subito incidenti sul lavoro: persone, non numeri che comunque sono ahimè sempre in aumento e ci dicono quanto ci sia ancora da fare, quanto sia attuale la battaglia sui diritti e sulla sicurezza.
A fronte di tanti scenari incerti ci conforta il messaggio scelto dai Vescovi italiani per questa giornata dal titolo “Giovani e lavoro per nutrire la speranza“in quanto riteniamo che la centralità del mondo giovanile insieme alle buone pratiche in essere che vedono coinvolti i giovani stessi siano davvero quei germogli di una nuova primavera capaci di generare sempre più una società solidaristica che tenda alla cura reciproca tra le persone, anche di diverse generazioni.
Buon Primo Maggio con un pensiero particolare a quanti e a quante, in questo momento, sono fuori dal mondo del lavoro.
Michele Fusari
(presidente MCL del territorio
membro del comitato esecutivo nazionale)
© Riproduzione riservata
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