Una scuola «di altissima qualità», ma non per questo destinata ad una élite, anzi. C’è posto per tutti e a tutti è garantita massima attenzione, non solo dal punto di vista culturale ma anche umano. Un occhio all’apprendimento e uno alla formazione della persona, dunque. «Chi si accorge del salto qualitativo che noi offriamo, non lascia più questa scuola. E anzi, non di rado ci capita di accogliere studenti provenienti da altri istituti». Madre Anna Maria Longoni lo dice con una punta di orgoglio, ma nessuna supponenza. Da vent’anni è la dirigente del Liceo Linguistico “Beata Vergine”, istituto di antichissima tradizione anche se il percorso dedicato allo studio delle lingue risale “solo” al 1956. Nel palazzo di via Felice Cavallotti trovano sede anche una Primaria e una Secondaria di primo grado. Per risalire alle sue origini occorre un salto di quattro secoli, anno più, anno meno. Il genio (e il coraggio) educativo di madre Lucia Perotti aprì la strada all’educazione della figura femminile attraverso un percorso culturale e religioso di assoluta novità per l’epoca. Nacque così il Collegio della Beata Vergine. Sul sito internet, tra le note storiche, si legge che “ciò che caratterizzava la vita del collegio è lo spirito di famiglia”, uno dei tratti che madre Anna Maria, con altri termini, dice d’essere vivo ancora oggi, nella relazione speciale, unica, tra docente e allievo. «Il valore della nostra scuola – spiega la Dirigente – è il rapporto che gli insegnanti stabiliscono con gli alunni. Chi arriva da altri istituti si meraviglia proprio di questo, di un interesse dei professori a qualunque aspetto dei giovani, a 360 gradi, che evidentemente non hanno visto altrove».
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