Oggi a Milano la 'Giornata della collera' delle imprese
All'ombra del Torrazzo, al primo semestre del 2013, risultavano attive 5.048 imprese. Oggi a Milano la 'Giornata della collera' contro le 100 vessazioni subite dalle imprese del settore.
E' l'edilizia cremonese ad aver ricevuto il colpo più duro dalla crisi economica di questi anni. Secondo l’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al I trimestre 2013, infatti, le imprese edili del nostro territorio hanno lasciato sul terreno un – 3,3%, la performance più negativa a livello regionale. Alle nostre spalle Lodi (-2,7%) e Como (-2,6%).
All'ombra del Torrazzo, al primo semestre del 2013, risultavano attive 5.048 imprese.
Complessivamente, nella nostra regione, sono 142mila le imprese di costruzioni, 2584 in meno in un anno. Sono 40mila a Milano, 474 in meno in un anno. Un settore che conta oltre 400mila addetti in regione, di cui 147mila a Milano. Tra i settori che perdono più imprese: lavori di completamento e finitura di edifici (-616 in Lombardia, -80 a Milano), costruzione (-597, -68), tinteggiatura e posa vetri (-246, -27), rivestimento pavimenti e muri (-229, -47), installazione di impianti elettrici (-168, -66) e idraulici (-177, -57). Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al I trimestre 2013.
In Lombardia, le province che perdono di più per numero di imprese in un anno: Milano (-474), Bergamo (-398), Brescia (-322).
Oggi a Milano si è svolta una grande manifestazione di protesta organizzata dalle associazioni che rappresentano le imprese edili: al centro dell'agenda le 100 vessazioni, raccolte in questi mesi con il contributo di tutti i partecipanti, che professionisti, imprese e operatori quotidianamente incontrano nel loro lavoro; 100 vessazioni da cancellare con un colpo di spugna, che per la maggior parte non comporta costi per l’Erario.
La manifestazione si è svolta presso Piazza Affari – Palazzo Mezzanotte in Milano. Ad aprire i lavori Giorgio Squinzi, Presidente, Confindustria seguito da Claudio De Albertis, Presidente, Assimpredil Ance, Viviana Beccalossi, Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo, Regione Lombardia, Ada Lucia De Cesaris, Assessore Urbanistica e Edilizia Privata, Comune di Milano, Giuliano Pisapia, Sindaco, Comune di Milano e Guido Podestà, Presidente, Provincia di Milano. Ance Cremona ha aderito all’evento insieme ad Ance Lombardia e a tutte le territoriali della Regione con la partecipazione del Presidente dell'Ance Carlo Beltrami, del Direttore Laura Secchi, del Consigliere Dario Dendena e del Presidente del Gruppo Giovani Ivan Marazzi.
Il Presidente di Ance Cremona, Carlo Beltrami, ha così commentato l’iniziativa: “Ancora una volta l’ing. Claudio de Albertis ha interpretato in modo egregio le idee ed i bisogni dei costruttori italiani; la manifestazione odierna supera il semplice momento di denuncia del gravissimo stato di crisi in cui versa l’intero comparto e propone una sintesi di proposte effettivamente realizzabili in tempi brevissimi ed a costo zero per le finanze dello Stato, ma capaci di ridare impulso ad uno dei settori trainanti dell'economia italiana, coinvolgendo l’intera filiera delle costruzioni.
Abbiamo bisogno di far ripartire la nostra economia; il Decreto del fare da poco varato dall’Esecutivo è solo un primo passo ma è necessario andare oltre ed eliminare gli sprechi migliorando l'efficienza del sistema paese, con cui finalmente iniziare quel percorso virtuoso di cambiamento che da anni invochiamo per poter tornare competitivi su tutti i mercati
Dobbiamo “fare squadra”, questo è l’insegnamento che emerge dalla Giornata di oggi: imprese, artigiani e liberi professionisti si devono unire non solo nella protesta ma anche nelle proposte.
Aderiamo e facciamo nostro il Manifesto presentato oggi contenente le priorità del settore delle costruzioni e ci auguriamo che la nostra voce trovi finalmente pieno ascolto preso le istituzioni tutte”.
GLI ALTRI INTERVENTI
GIORGIO SQUINZI: "Questa giornata è giustissima, abbiamo il dovere di protestare contro le vessazioni che affliggono il settore delle costruzioni e che ci impediscono di ripartire". "Noi non abbiamo mai avuto la bolla immobiliare che c'è stata negli Usa e in Spagna - ha detto Squinzi - e il fatto che non siamo mai riusciti a ripartire è per colpa delle complicazioni normative e burocratiche di questo Paese. Noi abbiamo bisogno di semplificazioni e ci stiamo battendo: questo governo perlomeno sta ascoltando e sta dando qualche segnale di attenzione, però il cammino è ancora molto, molto lungo". "Credo che oggi abbiamo il dovere di protestare contro le vessazioni che affliggono il mondo delle costruzioni e tutto il manifatturiero - ha concluso il numero uno di Confindustria - possiamo essere il fattore che fa ripartire il Paese, ma il nostro deve essere un Paese normale - ha precisato Squinzi - in cui ci sia il gusto di fare investimenti senza il rischio di vessazioni di ogni tipo. Sono con voi e mi batterò quanto so che ognuno di voi è pronto a battersi».
CLAUDIO DE ALBERTIS - E’ quindi intervenuto Claudio De Albertis, Presidente, Assimpredil Ance il quale ha dichiarato: "Dal 13 febbraio a oggi la crisi non si è fermata. I nuovi dati dicono che i posti di lavoro persi nelle costruzioni dall'inizio della crisi a oggi sono arrivati a 446mila. In un anno i liberi professionisti sono diminuito del 23%; le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate sono passate dai 40 milioni del 2008 ai 140 milioni del 2012 (+245%) e nei primo quattro mesi di quest'anno si è registrata un'ulteriore crescita del 26% rispetto al primo quadrimestre dell'anno precedente. Vogliamo essere liberati dalle vessazioni che ogni giorno subiamo e che sono una zavorra insostenibile per ripartire; ne abbiamo individuate 100, da cancellare con un colpo di spugna a costo zero per l'erario". Si tratta, ha affermato De Albertis, di "vessazioni che bloccano il settore e che complicano inutilmente la vita agli addetti ai lavori. Sono un vortice che non ha via d'uscita per chiunque voglia agire nel rispetto delle regole e della legalità, un'esondazione normativa di cui tutti, in parte, siamo responsabili".
«Il mercato - per De Albertis - ha bisogno di regole certe per crescere: gli investimenti sono congelati perché mai come ora non vi è certezza del diritto e vi è ancora meno certezza dell'azione amministrativa».
A seguire, la partecipazione di Viviana Beccalossi, Assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia, la quale ha posto l’attenzione sull’istituzione di un “Tavolo dei caschi gialli” con tutta la filiera delle costruzioni, per rivedere insieme i contenuti della Legge Regionale n. 12. C’è bisogno di certezza del diritto per i cittadini e imprenditori in tema di urbanistica. L’Assessore Beccalossi ha quindi presentato una proposta concreta, ovvero che la durata dei PGT sia allungata rispetto a quella attualmente prevista per la Lombardia, regione che deve rimanere la locomotrice dell’economia italiana.
ADA LUCIA DE CESARIS - Ada Lucia De Cesaris, Assessore Urbanistica e Edilizia Privata e Vice Sindaco del Comune di Milano, ha fatto suo il Manifesto della Giornata e lo ha condiviso appieno. Ha inoltre indicato nella messa mano alle competenze legislative e gestionali di ciascuno. La regione può giocare un ruolo fondamentale nella materia urbanistica e nei lavori pubblici. Semplificazione come individuazione reale dei tempi e delle modalità. Tutti abbiamo capito che la crisi dell’edilizia ha influito sul futuro del paese Italia.
per Guido Podestà, Presidente della Provincia di Milano, “esiste una esondazione normativa regionale e nazionale che hanno vessato la vita delle imprese, che sono ormai sommerse dalla burocrazia e dall’incalzare delle normative. Inoltre, non possiamo più sostenere una pressione fiscale come quella attuale”. Per quanto riguarda il tema della burocrazia, ha assicurato che “si attiverà lo Sportello Unico Ambientale” . Occorre inoltre “Rivedere la Legge sul pubblico impiego, con maggiore flessibilità contrattualistica del lavoro per i dipendenti pubblici”. Infine, ha sottolineato Podestà, “è cruciale ridisegnare il rapporto con le banche: occorre un patto tra Istituzioni, Sistema del credito e Imprese: un patto nazionale con fondi di garanzia per le imprese”.
RAFFAELE CATTANEO - Ha poi preso la parola Raffaele Cattaneo: Presidente Consiglio regionale, il quale in segno di solidarietà ha indossato il caschetto giallo “che è segno di lavoro e dignità”, ha dichiarato che Regione Lombardia ha cercato di semplificare le norme ed ha recepito in toto la richiesta dei costruttori, emanando la prima Legge Regionale che ha sbloccato i comuni che non hanno approvato il PGT. “Il Manifesto ricevuto oggi” ha dichiarato Cattaneo “servirà alla regione per accogliere le proposte di soluzione delle vessazioni che oggi presentano i costruttori per raggiungere insieme le soluzioni”.
GIANLUIGI COGHI - Gianluigi Coghi, Vice Presidente Nazionale di ANCE, con delega a tecnologia, innovazione e ambiente ha sottolineato l’assoluta necessità di eliminare l'Imu sull'invenduto in edilizia, perchè è assurdo tassare qualcosa che non si riesce a vendere. Si tratta di un caso di patrimoniale unico sia in Italia che in Europa.
Nel corso della manifestazione sono state inoltre riportate numerose testimonianze delle vessazioni subite da imprese e professionisti.
PAOLO BUZZETTI - Il Presidente nazionale ANCE Paolo Buzzetti ha sostenuto l’iniziativa organizzata da Assimpredil Ance unitamente all’intera filiera delle costruzioni, ritenendola “un nuovo importante appello da parte delle imprese di costruzione a fare in fretta per evitare la deindustrializzazione di un settore che è fondamentale per la ripresa”. “Le nostre rilevazioni presentate lo scorso giugno nell’ambito dell’Osservatorio congiunturale danno il segno di un settore ormai allo stremo con una disoccupazione record che sta toccando quota 700 mila unità in meno dall’inizio della crisi”, ricorda Buzzetti, secondo il quale “arrivati a questo punto pannicelli caldi non bastano. Come andiamo ripetendo da mesi serve un Piano Marshall dell’edilizia che coniughi soluzioni tecniche a fondi pubblici necessari per ridare lavoro alle imprese”.
Inoltre è necessario “pagare tutto e tutte le imprese che vantano da anni debiti ingenti con la pubblica amministrazione”. “Una battaglia di civiltà quella dei pagamenti della pa - spiega Buzzetti - che noi per primi dell’Ance abbiamo ingaggiato e che finalmente ora sta dando i primi frutti. Anche se, come mostreremo giovedì 11 luglio nel corso della nostra Assemblea annuale, i nuovi dati a nostra disposizione mostrano una situazione attuale tutt’altro che rosea”.
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